venerdì 21 agosto 2015

Procedono come da programma i lavori per A&V

scuola

Riportiamo il servizio di Sabrina Raccuglia per Tgs nella quale si fa il punto sui lavori per la dotazione di sistemi di antintrusione e videosorveglianza di 158 scuole palermitane e la realizzazione della rete radio per il controllo remoto da sala di controllo dedicata. Nel servizio una dichiarazione del sottoscritto R.U.P.

 

 

 

http://tgs.gds.it/2015/08/20/palermo-videosorveglianza-in-84-scuole_398208/#.VdZbnzlsNdg.gmail

martedì 21 luglio 2015

La Corazzata Potemkin ……

L'Ordine degli Ingegneri "boccia" il tram - Margiotta: «Obsoleto e dagli effetti nefasti» http://palermo.meridionews.it/articolo/35540/lordine-degli-ingegneri-boccia-il-tram-margiotta-obsoleto-e-dagli-effetti-nefasti/  (sito MeridioNews)
“Ma dite vero? Ma chi è questo signore che rilascia tali dichiarazioni?”
Questo il tono di una telefonata questa sera giuntami da un mio amico “giornalista” che ha condiviso con me anni di trasmissioni radiofoniche.
“Si mio caro, è il Ns. Presidente e da qualche tempo ha deciso di ridare all’Ordine il giusto ruolo nel dibattito provinciale, ai tecnici per tutto quanto di tecnico ci circonda.” La risposta dall’altro capo del telefono: “Interessante. Mi piace! ”
Certo per qualcuno era più comodo immaginarci nella fase di autodistruzione professionale, distratti dalla necessità di dotarci di “pos”, di raccogliere crediti formativi come le figurine panini o di piangerci addosso mentre eravamo intenti a partecipare a pseudo-bandi di gara per raccogliere elemosine.
Così facendo erano altri, spesso senza alcuna professionalità in merito a dover decidere le strategie di grandi opere che quasi mai giungevano a compimento.
Erano altri che studiavano il modo di renderci “trasparente” il lavoro inondandoci di schede e codici di estrazione anglosassone utili solo a creare ingorghi burocratici e dopo tutto ciò, accendendo i riflettori su di noi soltanto allo scoccar di qualche disgrazia.
Eppure anche noi sappiamo guardarci intorno perchè oltre a tecnici professionisti con le nostre competenze, siamo anche cittadini.
Comprendo che detta dall’uomo della strada tale affermazione è una opinione, ma se l’uomo della strada in quel momento è il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, tale opinione pesa come un macigno e qualcuno deve riflettere, ancor prima di rispondere, senza prima quanto meno aver messo insieme almeno una cinquantina di anni di esperienza professionale!
Ecco perchè essere con la barba bianca a volte giova e ti può permettere di dire che “la corazzata Potemkin del momento ….. è una cagata pazzesca” (Fantozzi)

venerdì 17 luglio 2015

Riforma P.A.: dove è il “ruolo unico tecnico”?

Le Camere stanno per esitare la riforma della pubblica Amm.ne. Ci sono segnali di modernizzazione del concetto di P.A. ma purtroppo anche in questa occasione non troverà spazio l’annosa questione del ruolo unico tecnico.

Chi dovrebbe sponsorizzare una tale annosa questione che darebbe respiro e dignità a chi ormai giornalmente da anni vive responsabilità da Colonnelli con gradi e retribuzione da Generale? In passato medici ed avvocati certamente più presenti tra gli scranni parlamentari sono riusciti a farsi riconoscere uno ruolo unico che ne valorizzasse e distinguesse le peculiarità del loro impegno nei ruoli della P.A.

Si pensa sempre e solo alla dirigenza. Ci sarà un motivo?

http://www.camera.it/leg17/522?tema=delega_per_la_riforma_della_p_a___a_c__3098_#riforma_della_dirigenza

giovedì 16 luglio 2015

La bretella riuscirà a reggere questo “pantalone”?

https://youtu.be/pgozSR0BgzA

L’Ordine degli Ingegneri di Palermo, attraverso il suo Presidente aveva espresso il proprio parere, aveva messo a disposizione, su richiesta e a titolo gratuito le proprie competenze (interlocuzione consultiva) per giungere a una soluzione, sicura, rapida e che garantisse un buon rapporto nell’analisi costi benefici tenendo sempre presente uno dei ruoli fondamentali della così detta “regola d’arte”.

La partecipazione al dibattito sul tema in oggetto da parte dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo, era stato quanto mai prezioso e in piana cognizione, essendo quel tratto autostradale inserito nel territorio della provincia di Palermo e giornalmente arteria vitale lavorativa per tutti coloro che sono costretti a percorrerla per lavoro (oltre ovviamente per tutti i paesi e le realtà che attorno ad esso sorgono).

Per una volta personalmente avevo visto positività nell’aver non dico chiesto, ma tenuto in considerazione chi viveva il problema e soprattutto chi era competente in materia (non possiamo disconoscere la grande competenza in materia del Presidente e delle persone che a titolo meramente amichevole oltre che gratuito, lo hanno affiancato in questa vicenda).

Che dire? Grazie per la cortesia e la fiducia. Quello che doveva esser detto è stato detto e soprattutto ribadito. Adesso se il commissario, supportato nelle sue scelte da chi gli ha prospettato soluzioni diverse, più lunghe e forse più costose ha deciso altrimenti ne prendiamo atto.

Ultima triste considerazione. Ad esser Cassandra non si ha alcuna soddisfazione. I geotecnici e i geologi d’esperienza, sanno leggere a vista, ancor prima di aver effettuato le indagini di rito, quali evoluzioni dinamiche avranno certi contesti …… spesso le loro grida di allarme vengono sottovalutate, qualvolta c’è stato anche chi ha tacciato costoro di esser “menagramo” per poi dover chiedere scusa a “frittata fatta”, ma a quel punto …… poco importa!

giovedì 2 luglio 2015

E lo chiamammo “il Magnifico”

205325082-f0a78cad-e503-4f50-ba8c-ed539dae373bFabrizio Micari, il nostro Preside della “Facoltà d’Ingegneria” di Palermo (per me che nostalgico mi piace ancora chiamarla così) è il nuovo Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo.

L’Amico Fabrizio è stato eletto al primo turno con 1401 preferenze, rispetto all'avversario Vito Ferro (462). Sono stati 2.150 gli elettori che hanno votato pari al'84 per cento degli aventi diritti. L'insediamento è previsto il prossimo primo novembre 2015, dopo il decreto di nomina del ministro Giannini

Sono certo che saprà onorare al meglio il nuovo ruolo, così come ha saputo dar lustro e lavorare bene in questi anni da Preside.  Buon lavoro “Magnifico”, questi sono i miei auguri in qualità di ……

domenica 28 giugno 2015

Mi dia 90gr. di progetto! Sono 120g. , lascio?

a 226

Che pena! Fa tristezza leggere che gli Architetti e gli Avvocati sono tra i nuovi poveri. Che pena comprendere che gli Ingegneri lo erano già da prima. Che pena pensare che nella patria dell’intelletto le professioni intellettuali sono state messe al margine del processo decisionale e costruttivo del nostro paese.

Lo sospettavamo già dal 1994. Non avevamo bisogno di nuove leggi, ma di buone leggi e l’aver scimmiottato euro-codici non ci ha portato molto lontano, ma ci sta lentamente portando all’estinzione e purtroppo, mi dispiace dirlo, all’autoestinzione. Bastava modernizzare in alcuni passaggi un Regio Decreto o un Codice dell’era Fascista, con i quali le opere si facevano e stavano in piedi, anzi stanno in piedi. Provate a guardarvi intorno nelle vostre città o osservare sui marciapiedi i tombini dei vostri centri storici, provate a vedere tutte quelle opere che per l’anzianità di costruzione finiscono per essere attenzionate dalla S.S.B.B.C.C..

E’ dire che l’uomo è da sempre lo stesso. Vogliamo pensare che siano peggiorati gli ingegneri? Sono peggiorati i “maestri”? Oppure si è messo in secondo piano il concetto di “qualità della prestazione professionale?”.  Siamo stati attratti nella trappola delle liberalizzazioni delle tariffe senza farci trovare preparati con regole di autoregolamentazione. Il tecnico oggi si deve confrontare con il “massimo ribasso” senza limiti, senza che un mercato autoregolamentasse o fosse autoregolamentato su limiti di auto-decoro ancor prima che di sicurezza sulla entità e qualità della prestazione. Il massimo ribasso senza alcun controllo sull’anomalia dello stesso.

Non ci vuole una laurea in una qualunque disciplina per comprendere che se una cosa di base è stimata 100, se io la stessa la propongo 30, addirittura 20, c’è qualcosa che non “funziona” dietro a una prestazione così offerta. Tolto primariamente il dubbio che la proposta di base d’asta sia stata sovrastimata, chi opera ribassi di tale entità, non può offrire una proposta di qualità e completezza. Per proporre ciò sarà costretto a risparmiare o a non effettuare sotto-prestazioni propedeutiche, oltre a far sorgere il dubbio di utilizzo di collaborazioni “in nero” e di evasioni contributive. Chi vuole fare bene il proprio lavoro e a regola d’arte non può permettersi certi ribassi.

Di contro se giungono tali offerte è grazie al fatto che vi è una committenza privata pronta (soltanto nel caso di consulenze tecniche) ad ottenere la massima economicità, in alcuni casi anche a non pagare la prestazione richiesta, rinnegando addirittura l’incarico conferito. A costoro pronti a mettere mano al portafoglio per ingenti corrispettivi davanti ad un consulto medico (poichè il medico cura la nostra salute, mentre l’ingegnere o l’architetto …… ) chiedo: “Sareste disposti a farvi operare da un medico che usa bisturi di bassa qualità e non sterilizzati, di approssimata preparazione e collaborato nell’intervento dal custode del suo stabile intento a farsi “una così detta caviglia”? “Sareste disposti ad acquistare un’auto nuova ma assemblata risparmiando o omettendo alcuni pezzi e con due bulloni su quattro per ruota?”

Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma sono certo che sulla propria salute e sulla propria vita, non intende risparmiare. Quindi se a tutto ciò non subentrerà la consapevolezza che i tecnici nel realizzare la propria opera intervengono non soltanto nella qualità e la sicurezza della nostra vita, ma anche dei nostri cari, del nostro prossimo, attraverso la sostenibilità delle loro opere, non saremo in grado di restituire quel rispetto al titolo professionale distrutto negli ultimi anni da cattive politiche di “livellamento sociale e intellettuale” falsamente meritocratiche.

Abbiamo il diritto di chiedere la massima qualità delle prestazioni, ma la qualità si paga. Per far ciò bisogna effettuare un rigoroso controllo attraverso le istituzioni e gli Ordini per la cura degli aspetti deontologici e legali.

Stiamo quindi costruendo un percorso che attraverso la certificazione della qualità della prestazione giunga a stabilire soglie di ribasso ragionevoli, stiamo di contro tentando di promuovere dei criteri comuni che ridiano se non le tariffe anche per le prestazioni a privati, delle linee guida e criteri confrontabili che non si limitino a vincolare una prestazione soltanto al criterio del massimo ribasso, chiamatele offerte economicamente più vantaggiose, chiamatele in altro modo ma è una delle iniziative (oggi necessaria per tutte le professioni) finalizzata ad uscire fuori quella giungla nella quale si sta prospettando la nostra estinzione.