venerdì 27 giugno 2014

L’Incentivo del 2% Rimane ma ….

DSCN4030 “25/06/2014 - Sulla Gazzetta ufficiale n. 144 del 24 giugno 2014 è stato pubblicato il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90recante: “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari.”………. - Incentivo 2% tecnici della Pubblica Amministrazione - Relativamente all’incentivo 2% per i tecnici della Pubblica Amministrazione, nel testo dell’art. 13 del decreto-legge pubblicato non vengono più abrogati i commi 5 e 6 dell’articolo 92 del Codice dei contratti (D.Lgs. n. 163/2006) ma viene aggiunto il comma 6-bis il cui testo è il seguente: “In ragione della onnicomprensività del relativo trattamento economico, al personale con qualifica dirigenziale non possono essere corrisposte somme in base alle disposizioni di cui ai commi 5 e 6”…….. (http://www.lavoripubblici.it/ – Gabriele Bivona)

Lo ammetto, come sanno coloro che in passato hanno letto quel che ho scritto, non ho mai visto di buon occhio l’incentivazione del 2% in quanto considero ciò il frutto di una brutta normativa che tenta di compensare la mancata applicazione del “ruolo unico” per i tecnici nella P.A. come già avviene per medici ed avvocati. Non ho mai creduto che la P.A. così come strutturata potesse diventare una stazione di progettazione concorrenziale alla libera professione, ma dirò di più, neanche se fosse stata strutturata meglio, poichè riconosco due ruoli completamente diversi, ma complementari nel procedimento dei lavori pubblici. Progettare per i funzionari dipendenti, come per i professori, rappresenta un momento di aggiornamento tecnico professionale, ma senza i riconoscimenti di un ruolo unico, non può che rimanere una attività “una tantum”. Chiunque esercita la professione di ingegnere essendo abilitato e rimane legato alle responsabilità civili-legali presso la collettività ha diritto ad un equo compenso che non potrà mai essere appagato dei regolamenti di suddivisione dell’incentivo del 2%.

Occorre uscire dall’equivoco ed oggi, ne esistono tanti. Il primo certamente legato al fatto che i tecnici laureati andrebbero pagati meglio in rapporto alle responsabilità che assumono e ciò vale anche per i dirigenti, i loro compensi specialmente per i primi sono vicini alla soglia stabilità dal governo Renzi, quale soglia di povertà ai quali spettano i mitici 80 euro mensili. Un ingegnere, non può prendere con tutto il rispetto, duecento euro in più di un commesso, rapportando il loro grado di responsabilità verso l’esterno. Non si vuole procedere (e non ne capisco i motivi) ad una rivisitazione salariale allora accontentiamoci che i tecnici si limitino alla sola fase di controllo dei procedimenti, senza apporre la firma frutto di una abilitazione professionale, ma limitandosi a firmare gli atti in quanto funzionari generici demandando le responsabilità civili agli organi superiori.

Alla luce di questa considerazione continuo a sostenere che rimane una incoerenza normativa l’attribuzione di incarichi di RUP a funzionari laureati e diplomati, poichè un RUP senza potere di spesa, funzione attribuita alla sola dirigenza è soltanto un parafulmine per eventuali danni. Il RUP racchiude le funzioni dell’Ingegnere Capo andando oltre e ricordiamo quanto importante fosse la figura sancita dal Regio Decreto e chi ricoprisse quel ruolo. Gli Ingegneri che esercitano la professione da dipendenti, in quanto tali a mio parere devono necessariamente essere iscritti all’Ordine Professionale poichè è l’Ordine l’unico organismo votato alla tutela della “professione”, sia essa svolta da libero professionista che sotto rapporto di subordinazione.

Mi viene risposto da sempre: “ma è la legge che stabilisce ciò”. Ma le pessime leggi si cambiano, specialmente se sono partorite di chi non ha la ben che minima idea del settore che sta andando a normare. Le leggi che non si possono cambiare ormai sono un alibi obsoleto in un periodo di trasformazioni epocali come il nostro, bisogna pertanto ridare dignità agli studi ed ai titoli acquisiti visto che la massificazione e l’appiattimento voluto dai sindacati ha creato questa classe dirigente mediocre per il nostro paese.

Infine e faccio autocritica nel ruolo (ma non nascondo di aver sollevato in tutte le sedi la problematica), il governo degli Ingegneri, deve decidere cosa vuole farne degli ingegneri dipendenti, visto che secondo le statistiche essi sono il 70% degli iscritti (ma rimarranno sempre meno, essendo poco rappresentati negli organi decisionali). La politica del CNI è degli organi territoriali e sempre stata sbilanciata (voglio essere benevolo) verso i liberi professionisti i quali è vero fino a qualche anno fa contribuivano al sostegno degli ordini con l’aliquota percentuale per la liquidazione delle parcelle , ma oggi …..

Occorre convincersi che soltanto se nel tavolo delle decisioni, allo stesso ordine, sono presenti ingegneri professionisti e non che nel quatidiano stanno da parti opposte della barricata, soltanto così ci si potrà conoscere meglio nel rispetto delle reciproche problematiche e disagi per favorire il rispetto dell’unica cosa che deve starci a cuore, la professione d’Ingegnere. 

sabato 14 giugno 2014

E se Abolissero il 2% ?

DSCN3960 “Codice dei contratti e Decreto Semplificazioni: soppresso l'incentivo del 2% alla progettazione - …….Soppressione del 2 % agli uffici tecnici (art. 60, comma 1) - Con l'abrogazione del comma 5 dell'articolo 92 del decreto legislativo 12 aprile 2006. n. 163, viene, di fatto, cancellato l'incentivo del 2% dell'importo a base di gara di un'opera da ripartire tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano di sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo. In pratica la progettazione interna alle amministrazioni potrà essere, sempre, affidata ma senza alcun incentivo.
L'abrogazione del comma 6 viene, poi, cancellata la possibilità di ripartire il 30% della tariffa professionale (ma non era stata abolita?) relativa alla redazione di una atto di pianificazione tra i dipendenti dell'amministrazione aggiudicatrice che lo abbiano redatto…. (http://www.lavoripubblici.it/ – Arch. Paolo Oreto)

Suppongo che quanto ipotizzato sull'art. 18 sancisca per una volta e per tutti che il R.U.P. sia un incarico che dovrà essere svolto da tecnici nel ruolo di dirigenti, visto che come predico da sempre richiude in se le responsabilità dell'ex. ing. capo andando oltre!
In più ti invito a vigilare affinchè qualche solerte amministrativo non interpreti tali provvedimenti estendendoli a quelli già in corso, come spesso avviene da noi!

venerdì 4 ottobre 2013

…. “Dove eravamo rimasti”

IMG_0781 Ci sono state le frettolose elezioni estive ed eccoci nuovamente pronti a ricominciare. Personalmente subito dopo il successo elettorale che mi ha visto terzo tra gli eletti con 772 voti, preceduto dal “past president” Salvatore Barone (voti 858) e dal Presidente Giovanni Margiotta (voti 810), ho già avuto modo di ringraziarvi e soprattutto di rispondere ai tanti messaggi affettuosi giunti da colleghi il più delle volte amici, ma soprattutto da tanti conoscenti o soltanto da ingegneri che mi hanno seguito nel tempo, nei miei editoriali tematici.

Adesso si riparte e dopo la nomina dell’esecutivo fortemente voluto e proposto dal riconfermato Presidente Margiotta che ha visto Vito Giunchiglia, tornato dopo qualche anno da consigliere anziano, insieme all’ex tesoriere Sergio Rappa, ricoprire i ruoli di vicepresidenti, oltre Antonino Amico anche lui tornato nel ruolo di Consigliere dopo la breve parentesi di due legislature orsono ed oggi chiamato al delicato ruolo di segretario e pronto a raccogliere l’eredità lasciata da Dario Tomasini, ma soprattutto da Massimo Aiello che ha avuto un ruolo di importante innovatore. La positiva novità è rappresentata da Marco Ciralli, neo eletto nello schieramento proposto da Calì e chiamato all’importante ruolo di tesoriere.

Per Salvo Barone, anche questa volta primo degli eletti, si prospetta un ruolo già ricoperto di delegato nella Consulta dell’Ordine.

Come leggere tali primi passi del nuovo Consiglio? Come dicevamo, questo esecutivo è frutto della volontà del Presidente, legittimato dal successo elettorale della lista che portava il suo nome e cercava consensi nell’operato dei due anni precedenti, consenso che non si è palesemente per lui riscontrato in preferenze elettorali, ma che ha avuto un successo nella compagine a supporto. Interessante, l’apertura ad una pacificazione, dopo un periodo preelettorale ed una campagna elettorale da toni molto forti, che non ha risparmiato colpi bassi, attraverso la nomina di Ciralli a tesoriere, benchè Ciralli rappresenti la novità nel gruppo Calì e quindi la preferenza più comoda per tentare l’apertura di un dialogo. Il riscontro è stato dato da un voto all’unanimità dei presenti (bisogna registrare l’assenza all’ultimo momento, per motivi familiari, di Alessandro Calì) anche se rimane la curiosità di sapere se Calì presente, avrebbe votato per la rielezione di Margiotta. Detto ciò, l’esecutivo di fiducia del Presidente ha ricevuto la legittimazione e la dovuta forza per assumersi la responsabilità di affrontare i grandi temi elettorali e non solo.

Occorrerà dare risposte immediate sulla Fondazione, dove bisognerà rivedere ruoli, ruolo ed avviare una attività (è scontato, trasparente) che la veda promotrice di tante iniziative attese. La formazione obbligatoria è una di queste, e per la quale bisognerà dare risposte agli iscritti e tenere a bada facili appetiti di alcune anime della nostra professione per evitare che anche nel nostro caso diventi più uno strumento utile ai formatori che non agli iscritti da formare. Grande attesa anche per quanto riguarda il problema delle spese, del contributo d’iscrizione, dei costi del personale, temi più volte sollevati e che sono stati oggetto di scontro dialettico. Non bisogna dimenticare l’emorragia di cancellazioni da parte di colleghi e soprattutto di colleghi del pubblico e privato impiego oltre che del mondo della scuola e dell’università, per far si che le tendenze manifestate anche in campo nazionale, non facciano si che l’Ordine venga declassato ad una associazione di liberi professionisti, aimè sempre di meno e sempre più poveri.

A tutto ciò occorrerà provvedere ad una organizzazione della comunicazione con approccio moderno che renda quanto più trasparente non soltanto la vita dell’Ordine, ma soprattutto del Consiglio e di tutte le partecipazioni alle iniziative, commissioni o gruppi di lavoro, locali, regionali e nazionali. I colleghi ai quali l’ordine sta a cuore, vogliono sapere, vogliono rimanere informati e spesso giustamente vogliono essere partecipi e non soltanto utili.

Al Presidente da parte del Consiglio è stata data una ampia apertura di credito, attraverso la manifestazione di una fiducia all’unanimità. Al Presidente ed all’esecutivo, quindi, vanno gli auguri di tutti noi per la grande responsabilità che dovrà assumersi, legata a stretto filo con il periodo non certo positivo per il paese e per la nostra professione. Noi Consiglieri faremo di tutto per portare le istanze dei nostri colleghi, elettori e non, al tavolo della discussione e del dibattito, lavoreremo al fianco di tutti i colleghi che vorranno impegnarsi in iniziative utili per la nostra comunità e soprattutto vigileremo affinchè il mandato conferitoci, rappresenti tutte le voci, anche quelle più deboli e più lontane e venga tutelata la professione dell’ingegnere.

Sarò qui, a darvi conto, in questo diario, di quella che sarà la mia esperienza in Consiglio rappresentando il mio punto di vista e mi auguro di esservi utile, dandovi importanti informazioni per coloro che frequentano poco, o da iscritti, non frequentano affatto i locali di Via Crispi 120.

mercoledì 25 settembre 2013

Consiglio dell’Ordine 2013-2017

Domani si insedia il nuovo Consiglio, a seguito della Competizione di fine luglio che ha avuto il seguente riscontro:

1° SALVATORE BARONE voti 858;

2° GIOVANNI MARGIOTTA voti 810;

3° RENZO BOTINDARI voti 772;

4° SERGIO RAPPA voti 739;

5° ANNAMARIA BAIELI voti 706;

6° MARCO CIRALLI voti 703;

7° ANTONIO BARCELLONA voti 698;

8° LAURA LA ROCCA voti 698;

9° SERGIO MARINO voti 671;

10° VITO GIUNCHIGLIA voti 662;

11° GABRIELE BARBERA voti 650;

12° ALESSANDRO MARIA CALI' voti 634;

13° ANTONINO D'AMICO voti 630;

14° FRANCESCA GAGLIANO voti 625.

e CALOGERO BATTAGLIA per la Sez. B. voti 635

venerdì 16 dicembre 2011

Cosa Intendono con Liberalizzare?

Non comprendo la sbandierata liberalizzazione attraverso la soppressione degli ordini professionali. Mi ero imposto il silenzio e tanta prudenza. Quali privilegi hanno gli ingegneri e gli architetti dall'appartenenza di un ordine che difende la "professione di ingegnere o architetto", non gli Ingegneri o gli Architetti !? Come si crea crescita e lavoro abolendo le regole?

Quale monopolio si nasconde dietro l’Ordine? Quale casta c’è dietro l’Ordine Professionale Intellettuale degli Ingegneri o gli Architetti? Vedo una onda lunga che è partita dal 1994 con la Legge Merloni che sempre più ha voluto svilire l’aspetto intellettuale della materia per vederne solo l’aspetto commerciale, ed in questo contesto le società di Ingegneria non ci ha aiutato.

A meno che dietro queste fisime della politica, non ci sia l'idea di fare perdere il valore dei titoli di studi, conseguente compendio di una politica che in questi anni ha distrutto le scuole e l’università, garantendo un titolo a tutti …… più liberalizzazione di questa? L’Ordine non ha mai imposto un numero minimo agli iscritti, una distanza minima tra le sedi dell’attività professionale, un nepotismo spinto garantendone un monopolio.

Ci saranno forse di questi Ordini o Gruppi Professionali tra i Notai ed i Farmacisti? Non lo so, non ne conosco i privilegi, so solo che i nostri Ordini, non hanno garantito alcun che di ciò.

Da quando sono entrato nella P.A. per gli Ing. dipendenti si è solo parlato di incompatibilità, di poter fare questo o quest’altro, mortificando sempre di più un ruolo di tecnico laureato a discapito di un anonimo passacarte, mentre per i Sig. Prof alla Monti o Brunetta viene permessa libera professione ed incarichi prestigiosi per i quali lo stipendio di dipendenti serve per le sole sigarette.

Liberalizzare, vuol dire che tutti, anche i professionisti dipendenti, fuori dall’orario contrattuale di lavoro a condizione che paghiamo le tasse, possano fare di tutto?

Ci sto…….!! Diversamente senza il riconoscimento di un ruolo unico, non si va da nessuna parte! Non posso tollerare che dopo anni di studio e grosse responsabilità un dipendente professionista tecnico laureato prenda 1500 euro, spesso di gran lunga di meno che un custode che certamente non ha lo stesso carico di responsabilità (con tutto il rispetto per il Signor Custode), 10 anni di studi in più, devono avere un peso!

sabato 19 novembre 2011

Gli ingegneri palermitani paludono alla nomina del prof. avv. Giovanni Pitruzzella a Presidente dell’Antitrust

“Il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, il Consiglio e tutti gli Ingegneri della Provincia di Palermo, esprimono vivo compiacimento ed i migliori auguri al Prof. Avv. Giovanni Pitruzzella per la nomina al vertice dell’Antitrust certi che l’insigne professionista e studioso palermitano saprà assolvere all’arduo compito affidatogli con l’equilibrio e la competenza che hanno caratterizzato il suo impegno professionale e sociale.” (Comunicato Stampa della Presidenza dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo – Sabato 19/11/2011)