domenica 9 novembre 2014

“Discorsi Persi” sull’Emergenza Meteo

10389539_10204146982267643_4865651890314383997_n Discorsi persi! Come sempre accade dopo un paio di anni, il gradimento del sindaco uscito fuori da consensi dei votanti "bulgari", si ridimensiona notevolmente. Lo spot elettorale "Il Sindaco lo Sa Fare" è diventato motivo di sarcasmo collettivo, ma criticare il sindaco per avere attivato i protocolli e i provvedimenti per una emergenza meteo che grazie al cielo non c'è stata perché si è spostata in altre zone ............

Non dimentichiamo cosa accadde nella prima alluvione di Genova. Noi sappiamo che scuole chiuse, significa strade vuote e così è stato.

Poi Il Sindaco di Palermo, “c'è a cu ci piaci e c'è a cu un ci piaci”, ma non è questa l'occasione per valutarlo ...... qui ha fatto il suo dovere, nel rispetto dei protocolli della protezione civile.

Mi pare poco serio e pretestuoso. Da cittadini abbiamo tanto di cui lamentarci, ma non è questa la circostanza più adatta.

venerdì 7 novembre 2014

Usciamo fuori dal nostro “cato”!

maria-nasa-675 “Ingegnere (e mamma) alla Nasa. “In Italia mandavo cv. Nessuno rispondeva ……. Maria Paola, 31 anni, è la più giovane della missione “Cygnss”, che si occupa di cicloni tropicali. "Al colloquio, quando ho detto che avevo un bimbo piccolo e non potevo trasferirmi negli Usa, non hanno fatto una piega". Quindi lavora da Southampton, in Inghilterra. Perché "l'importante è il risultato" (Dal Fatto Quotidiano)

Si può sempre guardare a cose che accadono nel nostro intorno? Il mondo diventa sempre più stretto e la nostra città, la nostra regione, la nostra nazione altro non sono che una provincia di un mondo globale. Esistono ingegneri che si fanno valere nel mondo anche essendo nati in Italia ed anche non avendo voluto rinunciare alla bellezza di una maternità non dovendo mettere a repentaglio la loro carriera. Vedete, all’estero si può essere incinte ed ancora utili ad un grande progetto, così come da noi …. si può essere un “coglione” e malgrado ciò essere messi a capo di un grande progetto.

“Maria Paola è la più giovane della missione “Cygnss” (Cycolne global navigation satellite system), formata da 15 operatori, tutti americani a parte lei, che lancerà otto micro satelliti a bassa orbita intorno alla Terra per capire come si formano i cicloni tropicali e migliorarne il metodo di previsione. “Adesso il nostro compito è misurare la forza dei venti durante gli uragani usando i segnali gpsriflessi dalla superficie dell’oceano”. Un posto a distanza che non pesa a nessuno. Le hanno messo a disposizione una scrivania alNational oceanography centre di Southampton, non deve timbrare il cartellino e gestisce il lavoro come le pare. “L’importante è portare a casa il risultato”, così le hanno detto. E ogni tre mesi viaggia negli States per fare il punto con il resto del team. “Tutto rimborsato ovviamente. I meeting si tengono ogni volta in città diverse, l’ultimo a Los Angeles, al Jet propulsion laboratory della Nasa, dove progettano le missioni per Marte, come Curiosity”. Tanto per intenderci.” (Dal Fatto Quotidiano)

martedì 28 ottobre 2014

Venti Anni, il R.U.P. dovrebbe mettere giudizio …

rup_175x144 Sono passati 20 anni e siamo già in condizione di tirare i primi bilanci. Il Responsabile Unico del Procedimento, questo “dirigente” spesso senza “dirigenza” ha realmente risolto managerialmente i problemi della realizzazione delle opere pubbliche? La sua creazione secondo Merloni nella sua prima stesura, attraverso i suoi superpoteri risolveva tutti i problemi, dall’efficienza, la competenza, il rischio della corruzione, la pressione politica ma soprattutto la tempistica dei procedimenti. A prescindere che in quel treno che da Roma portava in Sicilia, al povero R.U.P. da subito fu trafugata la valigia con molti dei suoi super poteri, nessuno può negare che la sua creazione fece tirare un sospiro di sollievo a certa burocrazia che finalmente trovava un capro espiatorio da imbrigliare e da responsabilizzare ben oltre quelle che fossero le reali responsabilità, al fine di complicare lo stesso i procedimenti, ma finalmente avere un uomo nero da buttare in pasto a chi dall’esterno cercasse le cause dell’inefficienza della P.A..

Ma, dicevamo, è stato ridotto il tempo dei procedimenti? Si è proceduto ad una semplificazione normativa? Sono stati risolti i problemi dell’efficienza e delle strutture degli uffici tecnici? Sono stati creati strumenti adeguati per compensare l’assenza di un ruolo unico tecnico? Le opere costano di meno rispetto al periodo in cui il “regio decreto” prevedeva la figura dell’Ingegnere Capo? E’ stato scongiurato o quanto meno diminuito il rischio di infiltrazioni malavitose durante la realizzazione di un opera pubblica? A queste e altre notizie speriamo di rispondere a breve con un incontro che metta insieme soggetti qualificati in grado di fare una seria analisi di questo periodo e provare a dare delle risposte.

sabato 25 ottobre 2014

Professionisti Dipendenti, forse dovremo cercarci una nuova casa

Illustrazione_casa Rimaniamo da sempre schiacciati da cose ben più importanti che ci accadono attorno. Oggi si parlerà giustamente di rivedere gli sprechi nelle P.A. e quindi chi mai potrà battere i pugni sul tavolo avendo il giusto supporto nell’affermare che le responsabilità in tutte le strutture serie attribuite a dirigenti e quadri, oggi negli enti locali vengono imposte ai funzionari tecnici per emolumenti pari alla soglia della povertà (leggasi 80 euro attribuite con il provvedimento di Renzi).

Dovremo avere paura a dover chiedere il diritto che un titolo professionale venga difeso? Dovremmo avere paura a chiedere che tanti anni di sacrifici per l’acquisizione di un titolo di studi così importante abbia anche il giusto riconoscimento economico? In una Italia che vuole cambiare si può prescindere da una riorganizzazione della giustizia sociale? E’ lecito chiedere che un ingegnere percepisca di più di un dignitosissimo custode che non ha certamente dovuto conseguire alcuna laurea per esercitare il suo responsabile lavoro?

Attenzione, questo è un problema che riguarda tutti i tecnici laureati e che finisce per coinvolgere anche i liberi professionisti. Come possono costoro chiedere rispetto dalle P.A. se queste non rispettano neanche i propri dipendenti di pari titolo?

Chi potrà parlare di “ruolo unico tecnico”? Chi potrà accusare del fatto che a parità di prestazioni con responsabilità penali di firma verso l’esterno, ci sono comparti nei quali si guadagna il doppio (giustamente retribuito). Perchè chi progetta, dirige lavori ed assume responsabilità di R.U.P. deve essere considerato alla stregua di qualunque funzionario amministrativo che certamente non esercita il proprio ruolo con la mannaia sempre pendente delle autorità di vigilanza (comunque si chiamino) pronte ad esercitare sanzioni ad personam?

Non c’è nessuno che oggi affronta e difende tali temi e le amministrazioni ovviamente dirette da una burocrazia amministrativa e non tecnica, fanno e disfanno ciò che vogliono, pestando financo la dignità professionale dei colleghi. Non sento sindacati, non sento gli Ordini alzare la voce distratti da altre cose forse, ma mentre per i sindacati siamo una risibile percentuale, per gli Ordini arriviamo a raggiungere il 70% degli iscritti in certi casi. Un Ordine che non difende e rappresenta tutti gli iscritti, manca la sua mission di difendere “la professione” comunque svolta dai suoi iscritti. Ho partecipato ai congressi nazionali e non ho letto niente nei programmi perchè tutto tace? Forse qualcuno pensa che si possa ridurre di due terzi il numero degli iscritti aumentando di tre volte la tassa all’Ordine e di poter comunque definirsi rappresentativi.

Sarà il momento di cancellarsi dai sindacati e di fare un ultimo serio appello ai nostri Ordini, perchè purtroppo io non riesco più a trovare motivazioni da dare agli iscritti dipendenti per farli rimanere nella famiglia degli Ingegneri e nel loro Albo.

giovedì 23 ottobre 2014

“Prima vedere cammello e poi giudicare”

nw100_stemma2 Cercare un plauso a posteriori, soltanto se le soluzioni proposte ci convinceranno, a questo punto aspettiamo la stesura della schema di massima del PRG. C’è grande rammarico per l’opportunità persa da parte dell’Amm.ne Comunale, nel non aver consultato preventivamente gli Ordini che avrebbero potuto dare un vero contributo di esperienze vissute sul campo e non sopra sterili planimetrie colorate.

Riportiamo la sintesi della conversazione del Presidente Giovanni Margiotta con Simone Lucido di NEXT organizzatore dell’ ETM, incaricato per conto del Comune di Palermo sul PRG della città.

“ Nel percorso verso l'ETM sul nuovo piano regolatore di Palermo abbiamo ascoltato Giovanni Margiotta, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Palermo. Le molte cose interessanti che l'Ingegner Margiotta ha argomentato le possiamo riassumere attorno a due questioni molto precise: la prima ha a che fare col senso dell'Electronic Town Meeting, metodo per coinvolgere i cittadini nelle decisioni che avrà luogo il 25 ottobre.
Il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Palermo sottolinea con forza il fatto che l'appuntamento dell'ETM sul PRG giunge fuori tempo, avrebbe dovuto essere proposto ed attuato, infatti, prima della stesura delle Direttive Generali già approvate del Consiglio Comunale. In quella occasione, sostiene l'ingegnere Margiotta, avrebbe avuto molto senso il dialogo con l'Amministrazione sul PRG, mentre, in questa fase, secondo l'iter previsto e normato, aspettiamo la pubblicazione dello Schema di Massima, oggi si viene chiamati a discutere senza sapere a che punto di elaborazione si è arrivati e con quali esiti e documenti, in attuazione delle Direttive emanate dal Consiglio Comunale.
La seconda questione posta da Margiotta riguarda la poca chiarezza di una situazione che vede il proliferare di una quantità spropositata di piani e pianificazioni varie sulla Città , piani tutti che incidono pesantemente sulla attività amministrativa e regolano i rapporti tra l’attività dei professionisti e l’Amministrazione – Palermo è una grande Città , prossima Città Metropolitana, sulla quale si sovrappongono più piani dice l'Ingegnere – che talvolta sono anche in contrasto tra di loro e spesso non trovano nessuna sintesi e possibilità di applicazione concreta e cosa ancor più grave piani che non dialogano in modo interoperabile assicurando immediatezza e certezza del diritto in materia urbanistica. In definitiva noi Ingegneri riteniamo sia corretto attendere che la Amministrazione Comunale porti a compimento la attività di stesura dello schema di massima del PRG, che è già da tempo in corso di redazione secondo le linee guida approvate da Consiglio Comunale, massimo organo di rappresentanza democratica. Solo quando sarà reso pubblico tale documento e dopo averlo esaminato, potremo fare le nostre osservazioni e quindi dare un nostro contributo fattivo e consapevole.
Alla luce di tali considerazioni, sottolinea l’Ing Margiotta, non riteniamo di partecipare all’ETM sul PRG di Palermo, ma confermiamo la massima disponibilità ad intervenire alle occasioni che l’Amministrazione intederà propore, oggi, quali processi partecipativi inclusivi per dibattere sul tema della Citta di Palermo nella sua visione attuale e futura.” (http://etmpalermo.wordpress.com/2014/10/21/lordine-degli-ingegneri-e-liter-del-nuovo-prg-di-palermo/)

mercoledì 15 ottobre 2014

“Non ti pago!”

images E’ da sempre risaputo che alle nostre latitudini di terra per nulla anglosassone, il concetto di lavoro non è mai andato a braccetto con il concetto di guadagno o retribuzione. Dalle nostre parti ed in special modo per le professioni “tecniche”, il “lavoro” è come “la madre”, cioè sempre certa, quello che rimane incerto fino a prova contraria è “il guadagno”.

Attenzione, non parliamo neanche di “giusto guadagno”, ma di “corrispettivo” vero è proprio.

Avevano iniziato questa moda, alcuni committenti privati i quali dopo aver ricevuto un lavoro commissionato ad un tecnico, non solo decidevano di non pagare il dovuto compenso, ma in alcuni casi, negavano finanche di aver dato un incarico e ricevuta la prestazione e addirittura in alcuni per fortuna sporadici casi, denunciavano per diffamazione o deferivano all’Ordine il tecnico incaricato.

Quante ne ho viste in qualità di Presidente di Commissione Parcelle, quando mi occupavo di lavori per committenti privati.

Poi fu la volta di colleghi dalla pessima deontologia professionale che truffavano altri colleghi “gost progettisti”, sub-commissionandogli parti di lavoro o l’intero incarico ricevuto, disconoscendo loro qualunque compenso.

Infine, venne l’epoca di altri colleghi, in verità in età avanzata, spesso in pensione che ricoprendo ruoli di consiglieri fraudolenti di committenze notoriamente cattive pagatrici si facevano parte attiva (CTP) nel truffare poveri colleghi al termine di incarichi, spesso e volentieri anche di una certa consistenza e difficoltà, che veniva infine trascinati in lunghi contenziosi dall’incerto esito anche avendo tutte le ragioni di questo mondo.

Un codice deontologico forte e serio potrà dare giustizia di quanto sopra, quando sarà finalmente svincolato dalle operazioni utili solo a ribadire l’ovvio e le dichiarazioni di facciata quale “la non mafiosità”, caratteristica della quale da sempre sostengo che debba esser dimostrata a seguito di comportamenti, azioni o tradizioni familiari e non dichiarata nella sua insussistenza a priori.

Fin qui nulla di nuovo, ma quale sorpresa nel legger la richiesta di un parere al proprio ufficio legale da parte di  una importante pubblica amministrazione, una volta ricevuta una richiesta di liquidazione di un incentivo per la progettazione, ai sensi dell’ex. art. 18 della L- 109/94 e s.m.i. per un lavoro affidato nel 2004, per stabilire se tale compenso andava reso o veniva dichiarato nullo avendo manifestato “dubbi d’interpretazione” del nuovo decreto D.L. 90/2014 agli art. 13 e 13 bis “incentivi per la progettazione” convertito con modifiche in Legge 114/2014.

Avete inteso bene, il ligio funzionario amministrativo chiedeva alla propria avvocatura se ad una prestazione già effettuata può applicarsi la regola sancita da un nuovo decreto varato in questi giorni, quindi di fatto chiedeva se gli effetti di questa disposizione possano ritenersi retroattivi.

Per fortuna l’Avvocato seppur dirigente della pubblica amministrazione, essendo ancora un uomo di legge, ha voluto ricordare che “tempus regit actum”! 

Vedete, se un burocrate, pur di ritardare o di rifiutare il pagamento di una prestazione professionale sia resa da professionista tecnico dipendente che da professionista libero, giunge a questi mezzucci, siamo proprio giunti al capolinea ……….. “il lavoro si paga” ………. e si paga con le regole vigenti e/o stabilite in partenza.

Non vorrei che l’aver abolito i minimi tariffari, faccia venire a qualcuno l’idea che il lavoro intellettuale è assimilabile ad una trattativa da drogheria e che soprattutto qualcuna voglia istituzionalizzare l’atteggiamento che vincolato da subito il tecnico alle proprie responsabilità di legge, si possa ritardare nel tempo il pagamento del corrispettivo interpretando subentrate norme e vertenze lunghe con proposte reiterate di transazione.

Se gli Ordini Professionali, ancor prima di qualunque giudice o avvocato, non riescano a tutelare “la professione” anche attraverso il sacrosanto diritto che questa debba esser compensata, rischieranno di fare la stessa figura dell’orchestrina del Titanic.

Purtroppo il vero Titanic nel tempo sono diventati loro, grandi, burocraticizzati al massimo attraverso la costruzione di tante commissioni e sovrastrutture nazionali che oltre a parlarsi addosso hanno saputo partorire o assecondare soltanto la nascita di provvedimenti quali la formazione obbligatoria, le assicurazioni professionali, la dotazione del pos-bancomat, tutti provvedimenti di spesa e non volti al guadagno e sono rimasti alla finestra non considerati quando le società d’ingegneria hanno invaso il mercato e la politica ha abolito le tariffe.

Ed oggi, un omino della ragioneria, davanti ad un tecnico professionista che alle spalle può vantare la “sagoma del Titanic” (da iscritto all’Ordine), può permettersi di dire “io non ti pago” certo che nessuno farà nulla per lamentarsi …….

Queste sono le battaglie prioritarie da portare avanti, poichè da loro dipende la nostra sopravvivenza.

La mia è una voce, isolata, spesso contro tendenza, ma sono certo che non rimarrà da sola a lungo ……..