giovedì 29 luglio 2010

Consiglio, vuol dire anche consigliarsi!

Da qualche tempo in Italia ci si sta disabituando alla politica, almeno a quella intesa con la “P” che si chiama “politica” vera e propria. Si sono estremizzati concetti quali il potere di delega, facendo in modo che i parlamentari fossero nominati e non eletti attraverso una competizione tra soggetti ed infine si è sempre fatto ricorso al concetto di maggioranza. Così chi ha i numeri decide e va avanti da solo.

La collegialità delle decisioni, sembra esser diventata una perdita di tempo, mentre era stato sempre un modo per sopire qualunque tensione accontentando, ove possibile, anche le minoranze, ma soprattutto era una occasione per verificare la sostanza e la giustezza delle idee della maggioranza.

Ciò non indebolisce, una saggia maggioranza, ma la rafforza. La politica è una cosa importante, è una cosa seria. Esistono tanti modi di governare, e la storia purtroppo li ha provati tutti. Non bisogna confondere le idee ed i concetti.

Consiglio significa anche consigliarsi, giungere ad una proposta dopo averne parlato insieme, aldilà della migliore proposta. Se davanti ad una nostra idea tutti non ci manifestano il proprio consenso, o meglio evitano di partecipare ai lavori “Io”, nel ruolo mi porrei il problema! Non mi trincererei dietro a malumori o quant’altro, mi farei prima mille esami di coscienza e poi cercherei i difetti negli altri. Non porterei il lavoro fatto a difesa delle mie posizioni.

Avere strategie, avere il controllo a mio parere sarebbe la condizione ideale per poter “Governare”, che è una parola difficile e pesante. Le istituzioni non appartengono agli eletti, ma agli elettori. Uno statista incontra, ascolta, si consulta, smussa gli angoli, trova la “quadratura” di ogni vicenda, trova il modo di accontentare tutti se questo serve a “Governare” …….ma non offende!!!!!

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