venerdì 4 ottobre 2013

…. “Dove eravamo rimasti”

IMG_0781 Ci sono state le frettolose elezioni estive ed eccoci nuovamente pronti a ricominciare. Personalmente subito dopo il successo elettorale che mi ha visto terzo tra gli eletti con 772 voti, preceduto dal “past president” Salvatore Barone (voti 858) e dal Presidente Giovanni Margiotta (voti 810), ho già avuto modo di ringraziarvi e soprattutto di rispondere ai tanti messaggi affettuosi giunti da colleghi il più delle volte amici, ma soprattutto da tanti conoscenti o soltanto da ingegneri che mi hanno seguito nel tempo, nei miei editoriali tematici.

Adesso si riparte e dopo la nomina dell’esecutivo fortemente voluto e proposto dal riconfermato Presidente Margiotta che ha visto Vito Giunchiglia, tornato dopo qualche anno da consigliere anziano, insieme all’ex tesoriere Sergio Rappa, ricoprire i ruoli di vicepresidenti, oltre Antonino Amico anche lui tornato nel ruolo di Consigliere dopo la breve parentesi di due legislature orsono ed oggi chiamato al delicato ruolo di segretario e pronto a raccogliere l’eredità lasciata da Dario Tomasini, ma soprattutto da Massimo Aiello che ha avuto un ruolo di importante innovatore. La positiva novità è rappresentata da Marco Ciralli, neo eletto nello schieramento proposto da Calì e chiamato all’importante ruolo di tesoriere.

Per Salvo Barone, anche questa volta primo degli eletti, si prospetta un ruolo già ricoperto di delegato nella Consulta dell’Ordine.

Come leggere tali primi passi del nuovo Consiglio? Come dicevamo, questo esecutivo è frutto della volontà del Presidente, legittimato dal successo elettorale della lista che portava il suo nome e cercava consensi nell’operato dei due anni precedenti, consenso che non si è palesemente per lui riscontrato in preferenze elettorali, ma che ha avuto un successo nella compagine a supporto. Interessante, l’apertura ad una pacificazione, dopo un periodo preelettorale ed una campagna elettorale da toni molto forti, che non ha risparmiato colpi bassi, attraverso la nomina di Ciralli a tesoriere, benchè Ciralli rappresenti la novità nel gruppo Calì e quindi la preferenza più comoda per tentare l’apertura di un dialogo. Il riscontro è stato dato da un voto all’unanimità dei presenti (bisogna registrare l’assenza all’ultimo momento, per motivi familiari, di Alessandro Calì) anche se rimane la curiosità di sapere se Calì presente, avrebbe votato per la rielezione di Margiotta. Detto ciò, l’esecutivo di fiducia del Presidente ha ricevuto la legittimazione e la dovuta forza per assumersi la responsabilità di affrontare i grandi temi elettorali e non solo.

Occorrerà dare risposte immediate sulla Fondazione, dove bisognerà rivedere ruoli, ruolo ed avviare una attività (è scontato, trasparente) che la veda promotrice di tante iniziative attese. La formazione obbligatoria è una di queste, e per la quale bisognerà dare risposte agli iscritti e tenere a bada facili appetiti di alcune anime della nostra professione per evitare che anche nel nostro caso diventi più uno strumento utile ai formatori che non agli iscritti da formare. Grande attesa anche per quanto riguarda il problema delle spese, del contributo d’iscrizione, dei costi del personale, temi più volte sollevati e che sono stati oggetto di scontro dialettico. Non bisogna dimenticare l’emorragia di cancellazioni da parte di colleghi e soprattutto di colleghi del pubblico e privato impiego oltre che del mondo della scuola e dell’università, per far si che le tendenze manifestate anche in campo nazionale, non facciano si che l’Ordine venga declassato ad una associazione di liberi professionisti, aimè sempre di meno e sempre più poveri.

A tutto ciò occorrerà provvedere ad una organizzazione della comunicazione con approccio moderno che renda quanto più trasparente non soltanto la vita dell’Ordine, ma soprattutto del Consiglio e di tutte le partecipazioni alle iniziative, commissioni o gruppi di lavoro, locali, regionali e nazionali. I colleghi ai quali l’ordine sta a cuore, vogliono sapere, vogliono rimanere informati e spesso giustamente vogliono essere partecipi e non soltanto utili.

Al Presidente da parte del Consiglio è stata data una ampia apertura di credito, attraverso la manifestazione di una fiducia all’unanimità. Al Presidente ed all’esecutivo, quindi, vanno gli auguri di tutti noi per la grande responsabilità che dovrà assumersi, legata a stretto filo con il periodo non certo positivo per il paese e per la nostra professione. Noi Consiglieri faremo di tutto per portare le istanze dei nostri colleghi, elettori e non, al tavolo della discussione e del dibattito, lavoreremo al fianco di tutti i colleghi che vorranno impegnarsi in iniziative utili per la nostra comunità e soprattutto vigileremo affinchè il mandato conferitoci, rappresenti tutte le voci, anche quelle più deboli e più lontane e venga tutelata la professione dell’ingegnere.

Sarò qui, a darvi conto, in questo diario, di quella che sarà la mia esperienza in Consiglio rappresentando il mio punto di vista e mi auguro di esservi utile, dandovi importanti informazioni per coloro che frequentano poco, o da iscritti, non frequentano affatto i locali di Via Crispi 120.