domenica 9 novembre 2014

“Discorsi Persi” sull’Emergenza Meteo

10389539_10204146982267643_4865651890314383997_n Discorsi persi! Come sempre accade dopo un paio di anni, il gradimento del sindaco uscito fuori da consensi dei votanti "bulgari", si ridimensiona notevolmente. Lo spot elettorale "Il Sindaco lo Sa Fare" è diventato motivo di sarcasmo collettivo, ma criticare il sindaco per avere attivato i protocolli e i provvedimenti per una emergenza meteo che grazie al cielo non c'è stata perché si è spostata in altre zone ............

Non dimentichiamo cosa accadde nella prima alluvione di Genova. Noi sappiamo che scuole chiuse, significa strade vuote e così è stato.

Poi Il Sindaco di Palermo, “c'è a cu ci piaci e c'è a cu un ci piaci”, ma non è questa l'occasione per valutarlo ...... qui ha fatto il suo dovere, nel rispetto dei protocolli della protezione civile.

Mi pare poco serio e pretestuoso. Da cittadini abbiamo tanto di cui lamentarci, ma non è questa la circostanza più adatta.

venerdì 7 novembre 2014

Usciamo fuori dal nostro “cato”!

maria-nasa-675 “Ingegnere (e mamma) alla Nasa. “In Italia mandavo cv. Nessuno rispondeva ……. Maria Paola, 31 anni, è la più giovane della missione “Cygnss”, che si occupa di cicloni tropicali. "Al colloquio, quando ho detto che avevo un bimbo piccolo e non potevo trasferirmi negli Usa, non hanno fatto una piega". Quindi lavora da Southampton, in Inghilterra. Perché "l'importante è il risultato" (Dal Fatto Quotidiano)

Si può sempre guardare a cose che accadono nel nostro intorno? Il mondo diventa sempre più stretto e la nostra città, la nostra regione, la nostra nazione altro non sono che una provincia di un mondo globale. Esistono ingegneri che si fanno valere nel mondo anche essendo nati in Italia ed anche non avendo voluto rinunciare alla bellezza di una maternità non dovendo mettere a repentaglio la loro carriera. Vedete, all’estero si può essere incinte ed ancora utili ad un grande progetto, così come da noi …. si può essere un “coglione” e malgrado ciò essere messi a capo di un grande progetto.

“Maria Paola è la più giovane della missione “Cygnss” (Cycolne global navigation satellite system), formata da 15 operatori, tutti americani a parte lei, che lancerà otto micro satelliti a bassa orbita intorno alla Terra per capire come si formano i cicloni tropicali e migliorarne il metodo di previsione. “Adesso il nostro compito è misurare la forza dei venti durante gli uragani usando i segnali gpsriflessi dalla superficie dell’oceano”. Un posto a distanza che non pesa a nessuno. Le hanno messo a disposizione una scrivania alNational oceanography centre di Southampton, non deve timbrare il cartellino e gestisce il lavoro come le pare. “L’importante è portare a casa il risultato”, così le hanno detto. E ogni tre mesi viaggia negli States per fare il punto con il resto del team. “Tutto rimborsato ovviamente. I meeting si tengono ogni volta in città diverse, l’ultimo a Los Angeles, al Jet propulsion laboratory della Nasa, dove progettano le missioni per Marte, come Curiosity”. Tanto per intenderci.” (Dal Fatto Quotidiano)

martedì 28 ottobre 2014

Venti Anni, il R.U.P. dovrebbe mettere giudizio …

rup_175x144 Sono passati 20 anni e siamo già in condizione di tirare i primi bilanci. Il Responsabile Unico del Procedimento, questo “dirigente” spesso senza “dirigenza” ha realmente risolto managerialmente i problemi della realizzazione delle opere pubbliche? La sua creazione secondo Merloni nella sua prima stesura, attraverso i suoi superpoteri risolveva tutti i problemi, dall’efficienza, la competenza, il rischio della corruzione, la pressione politica ma soprattutto la tempistica dei procedimenti. A prescindere che in quel treno che da Roma portava in Sicilia, al povero R.U.P. da subito fu trafugata la valigia con molti dei suoi super poteri, nessuno può negare che la sua creazione fece tirare un sospiro di sollievo a certa burocrazia che finalmente trovava un capro espiatorio da imbrigliare e da responsabilizzare ben oltre quelle che fossero le reali responsabilità, al fine di complicare lo stesso i procedimenti, ma finalmente avere un uomo nero da buttare in pasto a chi dall’esterno cercasse le cause dell’inefficienza della P.A..

Ma, dicevamo, è stato ridotto il tempo dei procedimenti? Si è proceduto ad una semplificazione normativa? Sono stati risolti i problemi dell’efficienza e delle strutture degli uffici tecnici? Sono stati creati strumenti adeguati per compensare l’assenza di un ruolo unico tecnico? Le opere costano di meno rispetto al periodo in cui il “regio decreto” prevedeva la figura dell’Ingegnere Capo? E’ stato scongiurato o quanto meno diminuito il rischio di infiltrazioni malavitose durante la realizzazione di un opera pubblica? A queste e altre notizie speriamo di rispondere a breve con un incontro che metta insieme soggetti qualificati in grado di fare una seria analisi di questo periodo e provare a dare delle risposte.

sabato 25 ottobre 2014

Professionisti Dipendenti, forse dovremo cercarci una nuova casa

Illustrazione_casa Rimaniamo da sempre schiacciati da cose ben più importanti che ci accadono attorno. Oggi si parlerà giustamente di rivedere gli sprechi nelle P.A. e quindi chi mai potrà battere i pugni sul tavolo avendo il giusto supporto nell’affermare che le responsabilità in tutte le strutture serie attribuite a dirigenti e quadri, oggi negli enti locali vengono imposte ai funzionari tecnici per emolumenti pari alla soglia della povertà (leggasi 80 euro attribuite con il provvedimento di Renzi).

Dovremo avere paura a dover chiedere il diritto che un titolo professionale venga difeso? Dovremmo avere paura a chiedere che tanti anni di sacrifici per l’acquisizione di un titolo di studi così importante abbia anche il giusto riconoscimento economico? In una Italia che vuole cambiare si può prescindere da una riorganizzazione della giustizia sociale? E’ lecito chiedere che un ingegnere percepisca di più di un dignitosissimo custode che non ha certamente dovuto conseguire alcuna laurea per esercitare il suo responsabile lavoro?

Attenzione, questo è un problema che riguarda tutti i tecnici laureati e che finisce per coinvolgere anche i liberi professionisti. Come possono costoro chiedere rispetto dalle P.A. se queste non rispettano neanche i propri dipendenti di pari titolo?

Chi potrà parlare di “ruolo unico tecnico”? Chi potrà accusare del fatto che a parità di prestazioni con responsabilità penali di firma verso l’esterno, ci sono comparti nei quali si guadagna il doppio (giustamente retribuito). Perchè chi progetta, dirige lavori ed assume responsabilità di R.U.P. deve essere considerato alla stregua di qualunque funzionario amministrativo che certamente non esercita il proprio ruolo con la mannaia sempre pendente delle autorità di vigilanza (comunque si chiamino) pronte ad esercitare sanzioni ad personam?

Non c’è nessuno che oggi affronta e difende tali temi e le amministrazioni ovviamente dirette da una burocrazia amministrativa e non tecnica, fanno e disfanno ciò che vogliono, pestando financo la dignità professionale dei colleghi. Non sento sindacati, non sento gli Ordini alzare la voce distratti da altre cose forse, ma mentre per i sindacati siamo una risibile percentuale, per gli Ordini arriviamo a raggiungere il 70% degli iscritti in certi casi. Un Ordine che non difende e rappresenta tutti gli iscritti, manca la sua mission di difendere “la professione” comunque svolta dai suoi iscritti. Ho partecipato ai congressi nazionali e non ho letto niente nei programmi perchè tutto tace? Forse qualcuno pensa che si possa ridurre di due terzi il numero degli iscritti aumentando di tre volte la tassa all’Ordine e di poter comunque definirsi rappresentativi.

Sarà il momento di cancellarsi dai sindacati e di fare un ultimo serio appello ai nostri Ordini, perchè purtroppo io non riesco più a trovare motivazioni da dare agli iscritti dipendenti per farli rimanere nella famiglia degli Ingegneri e nel loro Albo.

giovedì 23 ottobre 2014

“Prima vedere cammello e poi giudicare”

nw100_stemma2 Cercare un plauso a posteriori, soltanto se le soluzioni proposte ci convinceranno, a questo punto aspettiamo la stesura della schema di massima del PRG. C’è grande rammarico per l’opportunità persa da parte dell’Amm.ne Comunale, nel non aver consultato preventivamente gli Ordini che avrebbero potuto dare un vero contributo di esperienze vissute sul campo e non sopra sterili planimetrie colorate.

Riportiamo la sintesi della conversazione del Presidente Giovanni Margiotta con Simone Lucido di NEXT organizzatore dell’ ETM, incaricato per conto del Comune di Palermo sul PRG della città.

“ Nel percorso verso l'ETM sul nuovo piano regolatore di Palermo abbiamo ascoltato Giovanni Margiotta, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Palermo. Le molte cose interessanti che l'Ingegner Margiotta ha argomentato le possiamo riassumere attorno a due questioni molto precise: la prima ha a che fare col senso dell'Electronic Town Meeting, metodo per coinvolgere i cittadini nelle decisioni che avrà luogo il 25 ottobre.
Il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Palermo sottolinea con forza il fatto che l'appuntamento dell'ETM sul PRG giunge fuori tempo, avrebbe dovuto essere proposto ed attuato, infatti, prima della stesura delle Direttive Generali già approvate del Consiglio Comunale. In quella occasione, sostiene l'ingegnere Margiotta, avrebbe avuto molto senso il dialogo con l'Amministrazione sul PRG, mentre, in questa fase, secondo l'iter previsto e normato, aspettiamo la pubblicazione dello Schema di Massima, oggi si viene chiamati a discutere senza sapere a che punto di elaborazione si è arrivati e con quali esiti e documenti, in attuazione delle Direttive emanate dal Consiglio Comunale.
La seconda questione posta da Margiotta riguarda la poca chiarezza di una situazione che vede il proliferare di una quantità spropositata di piani e pianificazioni varie sulla Città , piani tutti che incidono pesantemente sulla attività amministrativa e regolano i rapporti tra l’attività dei professionisti e l’Amministrazione – Palermo è una grande Città , prossima Città Metropolitana, sulla quale si sovrappongono più piani dice l'Ingegnere – che talvolta sono anche in contrasto tra di loro e spesso non trovano nessuna sintesi e possibilità di applicazione concreta e cosa ancor più grave piani che non dialogano in modo interoperabile assicurando immediatezza e certezza del diritto in materia urbanistica. In definitiva noi Ingegneri riteniamo sia corretto attendere che la Amministrazione Comunale porti a compimento la attività di stesura dello schema di massima del PRG, che è già da tempo in corso di redazione secondo le linee guida approvate da Consiglio Comunale, massimo organo di rappresentanza democratica. Solo quando sarà reso pubblico tale documento e dopo averlo esaminato, potremo fare le nostre osservazioni e quindi dare un nostro contributo fattivo e consapevole.
Alla luce di tali considerazioni, sottolinea l’Ing Margiotta, non riteniamo di partecipare all’ETM sul PRG di Palermo, ma confermiamo la massima disponibilità ad intervenire alle occasioni che l’Amministrazione intederà propore, oggi, quali processi partecipativi inclusivi per dibattere sul tema della Citta di Palermo nella sua visione attuale e futura.” (http://etmpalermo.wordpress.com/2014/10/21/lordine-degli-ingegneri-e-liter-del-nuovo-prg-di-palermo/)

mercoledì 15 ottobre 2014

“Non ti pago!”

images E’ da sempre risaputo che alle nostre latitudini di terra per nulla anglosassone, il concetto di lavoro non è mai andato a braccetto con il concetto di guadagno o retribuzione. Dalle nostre parti ed in special modo per le professioni “tecniche”, il “lavoro” è come “la madre”, cioè sempre certa, quello che rimane incerto fino a prova contraria è “il guadagno”.

Attenzione, non parliamo neanche di “giusto guadagno”, ma di “corrispettivo” vero è proprio.

Avevano iniziato questa moda, alcuni committenti privati i quali dopo aver ricevuto un lavoro commissionato ad un tecnico, non solo decidevano di non pagare il dovuto compenso, ma in alcuni casi, negavano finanche di aver dato un incarico e ricevuta la prestazione e addirittura in alcuni per fortuna sporadici casi, denunciavano per diffamazione o deferivano all’Ordine il tecnico incaricato.

Quante ne ho viste in qualità di Presidente di Commissione Parcelle, quando mi occupavo di lavori per committenti privati.

Poi fu la volta di colleghi dalla pessima deontologia professionale che truffavano altri colleghi “gost progettisti”, sub-commissionandogli parti di lavoro o l’intero incarico ricevuto, disconoscendo loro qualunque compenso.

Infine, venne l’epoca di altri colleghi, in verità in età avanzata, spesso in pensione che ricoprendo ruoli di consiglieri fraudolenti di committenze notoriamente cattive pagatrici si facevano parte attiva (CTP) nel truffare poveri colleghi al termine di incarichi, spesso e volentieri anche di una certa consistenza e difficoltà, che veniva infine trascinati in lunghi contenziosi dall’incerto esito anche avendo tutte le ragioni di questo mondo.

Un codice deontologico forte e serio potrà dare giustizia di quanto sopra, quando sarà finalmente svincolato dalle operazioni utili solo a ribadire l’ovvio e le dichiarazioni di facciata quale “la non mafiosità”, caratteristica della quale da sempre sostengo che debba esser dimostrata a seguito di comportamenti, azioni o tradizioni familiari e non dichiarata nella sua insussistenza a priori.

Fin qui nulla di nuovo, ma quale sorpresa nel legger la richiesta di un parere al proprio ufficio legale da parte di  una importante pubblica amministrazione, una volta ricevuta una richiesta di liquidazione di un incentivo per la progettazione, ai sensi dell’ex. art. 18 della L- 109/94 e s.m.i. per un lavoro affidato nel 2004, per stabilire se tale compenso andava reso o veniva dichiarato nullo avendo manifestato “dubbi d’interpretazione” del nuovo decreto D.L. 90/2014 agli art. 13 e 13 bis “incentivi per la progettazione” convertito con modifiche in Legge 114/2014.

Avete inteso bene, il ligio funzionario amministrativo chiedeva alla propria avvocatura se ad una prestazione già effettuata può applicarsi la regola sancita da un nuovo decreto varato in questi giorni, quindi di fatto chiedeva se gli effetti di questa disposizione possano ritenersi retroattivi.

Per fortuna l’Avvocato seppur dirigente della pubblica amministrazione, essendo ancora un uomo di legge, ha voluto ricordare che “tempus regit actum”! 

Vedete, se un burocrate, pur di ritardare o di rifiutare il pagamento di una prestazione professionale sia resa da professionista tecnico dipendente che da professionista libero, giunge a questi mezzucci, siamo proprio giunti al capolinea ……….. “il lavoro si paga” ………. e si paga con le regole vigenti e/o stabilite in partenza.

Non vorrei che l’aver abolito i minimi tariffari, faccia venire a qualcuno l’idea che il lavoro intellettuale è assimilabile ad una trattativa da drogheria e che soprattutto qualcuna voglia istituzionalizzare l’atteggiamento che vincolato da subito il tecnico alle proprie responsabilità di legge, si possa ritardare nel tempo il pagamento del corrispettivo interpretando subentrate norme e vertenze lunghe con proposte reiterate di transazione.

Se gli Ordini Professionali, ancor prima di qualunque giudice o avvocato, non riescano a tutelare “la professione” anche attraverso il sacrosanto diritto che questa debba esser compensata, rischieranno di fare la stessa figura dell’orchestrina del Titanic.

Purtroppo il vero Titanic nel tempo sono diventati loro, grandi, burocraticizzati al massimo attraverso la costruzione di tante commissioni e sovrastrutture nazionali che oltre a parlarsi addosso hanno saputo partorire o assecondare soltanto la nascita di provvedimenti quali la formazione obbligatoria, le assicurazioni professionali, la dotazione del pos-bancomat, tutti provvedimenti di spesa e non volti al guadagno e sono rimasti alla finestra non considerati quando le società d’ingegneria hanno invaso il mercato e la politica ha abolito le tariffe.

Ed oggi, un omino della ragioneria, davanti ad un tecnico professionista che alle spalle può vantare la “sagoma del Titanic” (da iscritto all’Ordine), può permettersi di dire “io non ti pago” certo che nessuno farà nulla per lamentarsi …….

Queste sono le battaglie prioritarie da portare avanti, poichè da loro dipende la nostra sopravvivenza.

La mia è una voce, isolata, spesso contro tendenza, ma sono certo che non rimarrà da sola a lungo ……..

giovedì 9 ottobre 2014

Cento anni e settanta di iscrizione all’albo

ingegnere100anni Quando il Prof. Dott. Ing. Giuseppe Levante, il 30-08-1944 si iscriveva dopo essersi laureato nel 1941 a Napoli in Ingegneria Industriale Meccanica, ripartiva la storia degli Ordini dopo che nel 1935 il regime fascista aveva soppresso  tutti gli Ordini Professionali, creando al loro posto, con le stesse funzioni, i Sindacati Provinciali Fascisti di Categoria.
Nel 1944 dopo la caduta del Fascismo quei sindacati scomparvero, malgrado ciò per la ricostituzione degli Ordini si dovette attendere fino al 1946 quando  il  Decreto Legge n. 233 del 13 settembre 1946 ricostituisce gli Ordini Professionali; tale norma  viene attuata dal Regolamento emanato con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 221 del 5 Aprile 1950.

Settanta anni di iscrizione, cento anni di vita l’ 08-10-2014 un esempio per chi spera di giungere ad un tale appuntamento con la lucidità ed una grande storia da raccontare.

mercoledì 1 ottobre 2014

Se ci si arriva a fare certi conti …… il fondo è toccato!

Molto malcontento nel mondo delle professioni tecniche. La mancanza di lavoro, le retribuzioni basse, l’attenzione si posa sui costi degli organismi di rappresentanza anche alla luce degli scarsi risultati portati a casa in un periodo di grossi stravolgimenti ed adempimenti per i colleghi tecnici.

Si riporta integralmente l’articolo della testata “lavori pubblici”.

Consigli Nazionali: quanto costano ai professionisti dell'area tecnica?

(da http://www.lavoripubblici.it/news/2014/09/professione/Consigli-Nazionali-quanto-costano-ai-professionisti-dell-area-tecnica-_13977.htmlA cura di Gianluca Oreto - @lucaoreto)

29/09/2014 - Nelle ultime settimane ho potuto constatare personalmente il forte malumore dei liberi professionisti dell'area tecnica nei confronti dei propri ordini professionali e consigli nazionali. Lavorando nella redazione di un giornale siamo costantemente in contatto con tecnici di tutta Italia e questo ci da il forte vantaggio di avere un termometro della situazione che vivono oggi i liberi professionisti, che non è per niente buona.
Tra crisi internazionale, tasse (in Italia la pressione fiscale media è del 68,3%), previdenza, assicurazione, formazione, niente tariffe, nessuna tutela, tempi e procedure, bruocrazia e molto altro ancora, più che il termometro, credo sia più corretto utilizzare il barometro per misurare una pressione arrivata ormai a livelli di emergenza. La conseguenza, chiaramente, è visibile andando in giro quà e là in qualsiasi forum serio dove i professionisti possono dar sfogo al loro malessere. Mi viene in mente il post di un Architetto che rivolgendosi al proprio Presidente nazionale ha scritto:
"Caro Presidente, dopo oltre 30 anni di libera professione, oggi, con enorme rammarico giungo alla conclusione che il lavoro che amo e rispetto non esiste più. La professione non è più perseguibile ed il lavoro non c'è, se non solo per i grandi Architetti, visto che la loro committenza non ha certamente problemi economici. Inoltre le amministrazioni si arroccano nel cercare i più piccoli cavilli per non rilasciare le Autorizzazioni-Permessi di Costruire aumentando la burocrazia che diventa così una montagna sempre più invalicabile e difficile da scalare per i comuni mortali. Anche quando vengono presentati dei bellissimi progetti, questi vengono castrati e si creano così tante difficoltà che oltre a rendere necessaria la presenza di un legale, ne impediscono il rilascio. Le normative sono stantie e vanno riviste in funzione degli organismi urbani esistenti, non è più possibile lavorare considerando che ."....la legge si applica per i nemici e si interpreta per gli amici..." proprio come mi ha detto un avvocato.
Lasciateci fare dei bei progetti, che si possano realizzare, senza nodi scorsoi, nel rispetto di tutto e tutti, ma in ugual modo per tutti i tecnici.....Basta con i favoritismi della politica ma leggi chiare che diano le indicazioni su ciò che non si deve assolutamente fare, in maniera da rendere i progetti scorrevoli e senza interpretazioni"
.
Purtroppo avrei tanti esempi da fare, ma veniamo al sodo.
Il D.Lgs. n. 33/2014 ha dato inizio ad un nuovo corso relativamente agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Essendo anche gli ordini professionali e i consigli nazionali degli "enti pubblici non economici", anche loro hanno l'obbligo di trasparenza di:

  1. adottare propri regolamenti che si adeguino ai principi del D. Lgs 165/2011, al D. Lgs 150/2009 nonché alle disposizioni di cui al titolo III, e ai principi generali di razionalizzazione e contenimento della spesa;
  2. nominare un responsabile anticorruzione e trasparenza;
  3. creare una sezione all'interno del sito istituzionale denominata "Amministrazione Trasparente".

Il D.lgs. n. 33/2013 rende obbligatorio, dunque, per Consigli nazionali e Ordini territoriali l'inserimento nel proprio sito web istituzionale di una sezione denominata "Amministrazione trasparente" con sottosezioni relative a Disposizioni generali, Organizzazione, Bandi di concorso, Performance, Enti controllati, Attività e procedimenti, Provvedimenti, Controllo su imprese, Contributi e sovvenzioni, Bilanci, Patrimonio immobiliare, Pagamenti ed IBAN.
Volendo lasciare a voi lettori il compito di verificare la trasparenza dei vostri Ordini provinciali (se lo fate condividete le informazioni al mio indirizzo di posta elettronica o via twitter), in questo articolo mi sono limitato a dare un'occhiata alla sezione "Amministrazione trasparente" dei Consigli Nazionali degli Architetti P.P.C. e degli Ingegneri. Non ho potuto estenedere l'indagine al Consiglio Nazionale dei Geologi, perché negli ultimi giorni il loro sito è in manutenzione.
In riferimento a tale obbligo sul sito degli Architetti sono stati pubblicati soltanto i bilanci di previsione degli anni 2012, 2013 e 2014 mentre mancano i bilanci consuntivi per gli stessi anni; sul sito degli Ingegneri sono stati pubblicati i bilanci consuntivi del 2012 e del 2013 ed i bilanci preventivi del 2013 e del 2014.
Pur non comprendendo i motivi per i quali il Consiglio Nazionale degli Architetti non ha pubblicato i bilanci consuntivi dei vari anni, è possibile ricavare alcune importanti indicazioni di seguito evidenziate.

Bilancio di previsione Consiglio nazionale degli Architetti PPC Anno 2014
Totale Proventi 5.304.500,00
Spese per consulenze e collaborazioni 720.000,00
Indennità per i consiglieri 620.000,00
Indennità di missione per consiglieri 500.000,00
Sedute ordinarie e adempimenti per l'attività di consiglio 400.000,00
Indennità e spese per commissioni di lavoro 100.000,00
Organizzazione manifestazion i varie e promozioni 250.000,00
Conferenze nazionali ordini 140.000,00
Per un totale di 2.730.000,00 pari ad oltre il 50% del totale dei proventi.
Guardano la voce "Spese per consulenze e collaborazioni", anche qui sarebbe interessante che il CNAPPC pubblichi i nominativi di coloro cui sono state affidate le consulenze con i relativi importi.
In riferimento ai consiglieri, sembrerebbe che agli stessi vada un importo tra indennità di carica ed indennità di missione pari a 1.120.000,00 che suddiviso per 15 da un importo di circa 75.000,00 Euro l'anno ciascuno. Non male, voi che ne pensate?

Bilancio di previsione Consiglio nazionale degli Ingegneri Anno 2014
Totale Proventi 7.101.000,00
Spese per consulenze e collaborazioni 450.000,00
Indennità per i consiglieri 750.000,00
Indennità di missione per consiglieri 220.000,00
Sedute ordinarie e adempimenti per l'attività di consiglio 400.000,00
Indennità e spese per commissioni di lavoro 100.000,00
Organizzazione manifestazion i varie e promozioni 280.000,00
Conferenze nazionali ordini 70.000,00
Per un totale di 1.520.000,00 pari a circa il 20% del totale dei proventi.
Anche in questo caso, sarebbe interessante (oltre che trasparente) che il CNI possa far presente a tutti come sono stati spesi i 450.000,00 euro di consulenze e collaborazioni, pubblicando nominativi e relativi importi.
Per quanto concerne i consiglieri, agli ingegneri va un importo pari a 970.000,00 Euro che suddiviso per 15 da un importo di circa 65.000,00 Euro l'anno ciascuno. Anche qui, considerati i tempi, direi che non va affatto male.

Guardando i bilanci, mi chiedo: Come mai negli anni le indennità dei consiglieri non sono diminuite considerato che gli onorari dei professionisti sono crollati?Le logiche di Spending Review, portate in Italia da Mario Monti, non valgono per i consiglieri nazionali?

martedì 30 settembre 2014

Meglio non saperle queste cose…… Poveri Ingegneri

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Camera, l'ufficio di presidenza dice sì al taglio degli stipendi dei dipendenti.

Boldrini: "Oggi abbiamo preso una decisione senza precedenti, Camera e Senato insieme. Abbiamo dato il via libera alla riforma delle retribuzioni del personale, che in quattro anni porterà ad un risparmio di 97 milioni di euro". La riforma segue criteri di proporzionalità - sottolinea - riconoscendo il livello di alta professionalità di chi vi lavora e valorizzando il merito. "Questa operazione porterà, in quattro anni, ad un risparmio di 60,15 milioni di euro alla Camera e altri 36,76 al Senato: complessivamente quasi 97 milioni di euro di spesa in meno. La buona politica si fa anche così".

Le misure scatteranno il primo gennaio 2015 per andare a regime in quattro anni con un sistema a scaglioni per tutte le categorie. Entro fine anno nascerà il ruolo unico dei dipendenti del Parlamento. In base ai nuovi limiti retributivi, il massimo di stipendio alla Camera passerà per i consiglieri parlamentari da 358mila euro all'anno a 240mila; quello dei documentaristi da 238mila euro a 166mila, quello dei segretari da 156.185 a 115mila, quello dei collaboratori tecnici da 152.663 a 106.000 e quello degli assistenti parlamentari da 136.120 a 99mila.

Al Senato - Il massimo stipendio dei consiglieri parlamentari scenderà da 372.314 euro a 240mila; quello degli stenografi da 256.542 a 172mila; quello dei segretari da 228.179 a 166mila, quello dei coadiutori da 171.809 a 115mila e quello degli assistenti parlamentari da 142.572 a 99mila.

Il tetto di 240mila euro e tutti gli altri saranno al netto degli oneri previdenziali e delle indennità di funzione, che non sono pensionabili.

Bene, un Ingegnere dipendente mediamente guadagna nella pubblica amministrazione €. 1.500,00 mensili al netto, ma comprensivi di tutte le indennità, meno di €. 20.000,00 lontanissimi dai 99 mila ai quali verranno relegati gli “assistenti parlamentari”, la fascia professionale più bassa e certamente non laureata da requisito d’ingresso e costoro subiranno una decurtazione dai 142 mila euro annui al netto delle indennità.

I sindacati protestano, chi protesta per gli ingegneri? E’ questa giustizia sociale? Cosa ne pensa il CNI ?

Io non so se è corretto percepire 142 mila euro per fare l’assistente parlamentare, so che con 20 mila euro al mese si è sulla soglia di povertà, poichè in moltissimi casi, scatta anche il bonus di 80 euro mensili previsto da Renzi in busta paga e tutto ciò per svolgere un’attività professionale seppur da dipendente, che comporta responsabilità civili e penali.

Apprendiamo che per i dipendenti parlamentari si sta provvedendo ad un ruolo unico, a quando il ruolo unico per i tecnici dipendenti?

Si sente sempre di più la necessità di migliorare la propria busta paga anche di pochi euro, attraverso la cancellazione dai sindacati e malgrado personalmente combatterò fino alla fine affinchè ciò non accada, anche attraverso la cancellazione dall’Ordine Professionale, visto non soltanto l’immobilismo in campo nazionale di questi, ma la circostanza che questa tematica sentita dai dipendenti, non risulta in alcuna agenda programmatica.

A quel punto, l’Ordine rimarrà un “circolo autoreferenziato per liberi professionisti inoccupati o pensionati” vista la percentuale sempre crescenti di ingegneri laureati che decidono di non iscriversi all’Ordine degli Ingegneri.

mercoledì 17 settembre 2014

Dieci Anni di Domande ….

Attraverso la sintesi effettuata da “Il Giornale degll’Ingegnere” (n. 8 Agosto 2014), ripercorriamo attraverso i temi dei Congressi degli Ingegneri dell’ultimo decennio, le domande e le proposte, con il rammarico di aver capito per tempo ciò che sarebbe successo.

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martedì 16 settembre 2014

Gli ingegneri italiani chiedono agli Ordini maggiore supporto

BxV06HqIIAAwvKq “Sviluppo dell'attivita' professionale, accesso ai fondi europei, inserimento nel mercato del lavoro sono le istanze emerse da un'indagine del Centro studi Cni.

(Da http://www.ingegneri.info/  di Di OLIMPIA OGLIARI - Pubblicato sul Canale Varie il 15 settembre 2014)

I nuovi scenari economici e professionali impongono la revisione dei modelli organizzativi degli ingegneri e un nuovo ruolo per gli Ordini. È questa una delle principali evidenze emerse dalla ricerca “Analisi del sistema ordinistico nella prospettiva internazionale: ipotesi di lavoro e confronti”, elaborata dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri e presentata al Congresso nazionale degli Ordini degli ingegneri, in programma a Caserta.

La ricerca del Centro Studi del Cni propone un’indagine - realizzata online tra il 7 e il 23 luglio 2014, cui hanno partecipato 13.271 iscritti – finalizzata alla valutazione dell’assetto organizzativo della categoria e alle sue dinamiche di sviluppo. In generale, si registra un processo di radicale rinnovamento delle modalità organizzative e dell’approccio al mercato da parte degli ingegneri. Anche se continua a prevalere lo studio individuale (58%), circa il 13% degli ingegneri svolge la propria attività professionale in forma associata (studio associato, 6,9%) o societaria (società di ingegneria 4,6%; società tra professionisti, 1,3%). Sono tali modalità a garantire le migliori performance in termini di fatturato medio: 50mila euro per lo studio individuale,contro i 173mila euro degli studi associati e i 385mila euro delle società di ingegneria.

Di tutti gli strumenti associativi, quello nel quale gli ingegneri ripongono minore fiducia sono le società tra professionisti, giudicate negativamente dal 48,6% degli intervistati. Sempre più spesso, gli ingegneri si trovano a dover competere con maggiore frequenza con strutture associate o societarie, di provenienza nazionale ed estera. Per questo adottano sempre più spesso strategie di network, anche se a livello informale. L’87,4% degli studi individuali e l’89% degli studi condivisi opera “in rete” non strutturata con altri professionisti e imprese.

“La categoria professionale degli ingegneri – ha affermato Luigi Ronsivalle, presidente del Centro studi del Cni - è impegnata in un processo di rinnovamento delle proprie modalità organizzative, tuttavia rimane largamente prevalente quella dello studio individuale. Questo tipo di organizzazione non favorisce l'accesso ai bandi e ai finanziamenti proposti dall'Europa. La situazione che emerge dall'indagine – ha proseguito - sembra contenere elementi di contraddittorietà laddove, a fronte di una dichiarata propensione associativa e alla tendenza a costituire network variamente strutturati e formalizzati, si ha di fatto una frammentarietà. La ragione di tutto ciò va ricercata nella inadeguatezza e farraginosità delle norme che regolano i rapporti societari dei professionisti. Significativo, a tale proposito, è il giudizio negativo che emerge sulle Stp”.

Un altro ostacolo alla organizzazione di tipo societario nelle professioni è rappresentato dalle difficoltà finanziarie che esse incontrano facendo preferire forme più agili e snelle di esercizio dell'attività professionale, come quelle dello studio individuale. In questo contesto, fortissimo è l’interesse degli ingegneri per la partecipazione alle iniziative connesse all’utilizzo dei fondi europei (71,2%), anche se solo una minoranza di essi ha avuto modo di esservi coinvolto (28,8%). A frenare la partecipazione dei professionisti a queste iniziative è soprattutto un deficit informativo (54,7%) che chiama direttamente in causa l’incapacità delle Regioni di coinvolgere il sistema ordinistico nelle attività di programmazione, progettazione e attuazione degli interventi.

Solo il 10% degli Ordini provinciali è stato o è coinvolto nei processi di programmazione dei fondi europei nell’ambito dell’ultima tornata di finanziamenti per il periodo 2014-2020. L’indagine effettuata dal Centro studi Cni conferma, poi, che, secondo gli ingegneri, l’innovazione dei processi di organizzazione e di approccio al mercato chiama in causa direttamente il sistema ordinistico. La maggioranza degli iscritti chiede agli Ordini di organizzarsi per fornire servizi di supporto allo sviluppo dell’attività professionale, all’accesso ai fondi europei, all’inserimento nel mercato del lavoro. In particolare, il 66,9% degli iscritti ritiene auspicabile che gli Ordini avviino servizi per favorire l’accesso e la partecipazione ai programmi e ai finanziamenti europei. Tra i servizi percepiti come aventi maggiore utilità è quello di assistenza per l’individuazione delle sovvenzioni e delle gare d’appalto (55,2%).

Va detto che il 65% dei presidenti degli Ordini territoriali ha dichiarato di aver predisposto servizi per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, in linea con le richieste avanzate dagli iscritti. Questo processo coinvolge anche il ruolo del Consiglio nazionale, cui gli Ordini provinciali chiedono supporto per l’implementazione dei nuovi servizi. Ad essere percepita come utile, è soprattutto la messa a disposizione di servizi di rete, piattaforme informatiche, convenzioni quadro. Oltre all’assunzione da parte del Consiglio nazionale di un ruolo di rappresentanza a tutti i livelli per interagire con le istituzioni e le amministrazioni.”

domenica 14 settembre 2014

Caserta 2014 … ciò che mi resta del 59° Congresso degli Ingegneri

BxUdlbpCYAAcb73 E’ stato il Congresso dei Filosofi, non solo quei colleghi “ingegneri” che giornalmente fanno “filosofia” distraendosi dal mondo reale (in questo caso quelli della categoria), ma dei filosofi veri, Silvano Tagliagambe e Umberto Galimberti i quali come da prassi e da mestiere, ci hanno lasciato al termine di interventi molto belli ed intensi, con delle domande.

In realtà, mi aspettavo da un Congresso delle risposte e non aumentare il numero delle domande che giornalmente ci assillano, ma non voglio passare per disfattista e vi dirò di più, avere delle domande da farsi e sintomo di vitalità, non di grande energia “cinetica-mentale” ma di speranzoso movimento di quella linea spesso piatta, che rappresenta l’elettroencefalogramma della categoria degli ingegneri, vispa in iniziative individuali, quasi nulla ad ora dell’agire come collettività.

Così Tagliagambe citando un famoso “collega”, Leonardo da Vinci, nelle sue considerazioni sull’arco nelle costruzioni, ci ha ricordato che dalla somma di due debolezze, può venirne fuori una grande forza. Questo se applicato al nostro interno sarebbe un grandioso e vincente principio rivoluzionario. Mi spiego meglio. Ho conosciuto anche in queste occasioni un proliferare di sigle, di tavoli di lavoro, di poltrone continuamente impegnate nell’acquisire un pennacchio ed una visibilità ai tavoli del potere …….. ma visibilità per chi?

Quanti Ingegneri sanno dell’esistenza di un Consiglio Nazionale? Mi auguro almeno per gli iscritti all’Ordine, il 100%. Ma quanti di questi sanno il numero e soprattutto il nome di questo “governo della professione (libera)”? Ve lo dico io, prima che vi affanniate, costoro sono in 15 e la rappresentanza 2011-2016 è composta da Armando Zambrano (Presidente), Fabio Bonfà, Gianni Massa, Riccardo Pellegatta, Michele Lapenna, Giovanni Cardinale, Gaetano Fede, Andrea Gianasso, Hansjörg Letzner, Ania Lopez (rappres. dei triennali), Massimo Mariani, Angelo Masi, Nicola Monda, Raffaele Solustri, Angelo Valsecchi.

Premetto che a differenza del sottoscritto e di tutti i Consiglieri degli Ordini Provinciali che svolgono la loro attività gratuitamente, i Consiglieri CNI sono ben stipendiati e non mi scandalizzo, poichè non credo nel volontariato specialmente per coloro che devono dedicare interamente il loro tempo alla carica, rinunciando (almeno riducendo) gli spazi per la loro professione. E quando si è davanti a gente esperta e di un certo carisma, il tutto non fa una piega, cosa diversa sarebbe per chi pensa di sopperire ad una crisi professionale, creandosi un impiego in tal senso (ma pur conoscendo poco i nostri rappresentanti mi sento di dire che così non è).

Date queste informazioni, la cosa che mi ha lasciato speranzoso e che finalmente ho sentito due dei nostri quindici Consiglieri Nazionali, Massa (vice pres.) e La Penna (tesoriere), prendere consapevolezza del fatto che sempre più il Consiglio rappresenti gli “Ordini” ma non gli Ingegneri visto che sono sempre meno coloro che si iscrivono e sempre di più quelli che se ne vanno.

Ecco che strutture come il “Centro Studi”, la “Alta Scuola di Formazione” , le “Consulte”, il “Coordinamento delle Professioni”, i vari tavoli paritetici, le varie bozze di “codici deontologici”, non riescono a comunicare nel giusto modo agli Ingegneri, l’importanza e la necessità di una appartenenza ad una “casa comune”.

Forse l’intervento da alcuni pensato fuori contesto di Michela Murgia (scrittrice) rischia di passare come uno dei più importanti ascoltato. L’importanza della narrazione, il saper narrare non solo di una attività ma di una tradizione che via, via consegnandosi nelle mani di una burocratizzazione degli organismi di governo interno e che ha perso memoria della natura di “professione intellettuale” che sta alla base del nostro essere ingegneri.

C’è voluto un intervento di una semplicità estrema di Pierluigi Zappacosta (Co-Fondatore della Logitec e non solo) il quale ha avuto l’onestà di dire che il re è nudo :"Siamo una cultura vecchia, antica ... Una società molto rigida e ciò non aiuta il cambiamento ...... è difficile, qualsiasi cambiamento  che vuole far perdere situazioni e posizioni di privilegio, ……. ma il mondo cambia”  …… Un Grande costui!

Abbiamo svenduto tutto al mercato, e finiremo per soccombere dello stesso mercato, quando questa rivoluzione si autodistruggerà come ipotizzato da Galimberti.

Lo dico da anni, il nostro rimarrà solo un Ordine di “poveri” liberi professionisti, gli altri, i “professionisti dipendenti” pubblici e privati, i professori, gli impenditori, gli ingegneri operatori di aziende o manager, se ne avranno forza e volontà, si riconosceranno in altri contenitori o continueranno a chiudersi al dialogo creando “torri” autoreferenziate.

Ecco che ritorna il filosofo, tutte queste “debolezze” che sommate avrebbero potuto creare una sola grande “forza”, avranno perso o meglio continueranno a perdere grandi occasioni a scapito di pochi (sempre meno) colleghi “pennacchiati e burocraticizzati” che dietro la porta delle stanze del potere utilizzeranno le loro referenze per risolvere situazioni personali.

Tolti i filosofi quindi personalmente cosa mi è rimasto? La visione di tanti interventi di “mestiere” di un circo mediatico professionale che si ripropone in tali eventi e tanti sgomitamenti per guadagnare le prime file il tutto pericolosamente accompagnato da “anagraficamente giovani” ma come si dice dalle nostre parti, “con il vecchio dentro”, accompagnati con la mano sulla spalla, dagli “anziani” che sperano attraverso loro di perpetrarsi ……. Nei secoli dei secoli.

Speranze? Tra due anni ….. tutti a casa! Ma chi saranno i sostituti, i “giovani-vecchi” o i “vecchi giovani”? Vedremo, è adesso che si gioca la sorte della nostra professione.

Per conto mio, continuerò ad insistere sul concetto del “credo in un unico ingegnere” nelle sue varie peculiarità e continuerò a scriverlo e a dirlo in ogni occasione, per il resto non penso che da solo possa fare altro ……… non più, purtroppo “giovane vecchio” di contro non ancora “vecchio giovane”, rimango a “carico di Papà” con il rischio di passare come il “figlio stravagante e ribelle” e fino a questo momento, “Papà …….. non vuole!”

Un abbraccio e coraggio …..

sabato 6 settembre 2014

Prima eravamo figli ….. ma adesso

LOGO (1) Uno dei momenti più intensi ed emozionanti per un Consigliere che crede nel suo ruolo è l’annuale Congresso Nazionale degli Ingegneri. In un’assise di tali dimensioni ti aspetti di trovarti al centro delle grandi decisioni per la professione ed invece rimani ammaliato da una grande ribalta di colleghi ed ospiti che parlano si di cose importanti, dibattono in talk-show di temi interessantissimi, rimanendo in attesa di mozioni finali che rappresentino la tanta rabbia che cova all’interno della nostra professione ed invece, davanti a documenti che si chiedano se “veramente nove per nove faccia ottantuno” e sanciscono che “non si sputa dal finestrino”, e che soprattutto “non esistono più le mezze stagioni”, comprendi che se decisioni sono state prese, queste sono state prese privatamente in altre sale di regia, in altri tempi, in altri luoghi ed a te, “utile idiota” non ti rimane che restare seduto per approvare quanto già scritto, ad eccezione della mozione del giovane collega che corregge li dove si diceva “non esistono più le mezze stagioni” in “non esistono più le mezze stagioni come prima”!

Ricordo che alla conclusione del Congresso di Rimini, due anni fa, feci i complimenti al ns. Presidente Nazionale, presentandomi e stringendogli la mano, chiedendogli: “quando parleremo degli ingegneri dipendenti? Sa anche loro sono iscritti all’Ordine e pagano questo bello spettacolo!” Gli avrei potuto dire che eravamo anzi, gli azionisti di maggioranza … eppure ……. mi ritrovai nella stessa situazione nella quale si trovarono il gruppo dei collegiali di Animal House, quando entrarono da bianchi, in un locale completamente frequentato da negri, quando al loro salutare “Ciao Otis”, tutti si zittirono facendo piombare l’ambiente in un silenzio da tomba!

Pensai, non è ancora questo il momento! Ripetei la stessa esperienza lo scorso anno a Brescia, ma ancora di più la ribalta tendeva verso i liberi professionisti ed in particolare verso le società d’ingegneria …. figurarsi se qualcuno poteva dare ascolto o immaginare una tavola rotonda sui temi ed i disagi che assillano noi che siamo “professionisti dipendenti”. La sensazione è sempre quella di una forbice tra due mondi che si allarga sempre di più e proprio nel momento della massima difficoltà. Il non esser stati uniti ha permesso ad altre professionalità di normare la nostra attività professionale, distruggendo qualunque embrione di lavoro intellettuale e trasformando “l’intelletto in azienda”.       

Non voglio bagnarmi prima di piovere, andrò a Caserta speranzoso e cercherò nuovi entusiasmi, seppur relegato all’angolo, per rendere fruttuosi questi ultimi tre anni dell’impegno politico-professionale, fino alla scadenza naturale del mio mandato. Vi terrò informati come ogni anno costantemente ed in diretta, dai lavori congressuali.  Vi allego i punti essenziali del programma.                                      

Mercoledì – 10 Settembre 2014

Tavola Rotonda : “Le professione e la sfida della competitività internazionale: mercato, scelte politiche, dinamiche sociali - Introduce e modera Dario Di Vico Editorialista Corriere della Sera”

Presentazione della ricerca a cura del Centro Studi del CNI - Analisi del Sistema Ordinistico nella prospettiva internazionale: ipotesi di lavoro e confronti

Giovedì - 11 settembre 2014

Officina “Città”: la sfida tra innovazione tecnologica e complessità - Carlo Ratti Direttore del MIT SENSEable City Lab – Massachusetts Institute of Technology; Co-founder Carlo Ratti Associati”

Modulo Tecnico: “Tirocinio, aggiornamento professionale continuo, certificazione delle competenze: l’accesso al mondo del lavoro e la crescita nella prospettiva e nel confronto internazionale”

Tavola Rotonda: “Questione “ambientale” e strategie per il lavoro: crescita e legalità”

Modulo Tecnico: “Le società tra professionisti – STP: modelli organizzativi e competizione internazionale”

Evento Formativo: “Sistemi di simulazione dinamica degli edifici e l’importanza della contabilizzazione e ripartizione energetica”

Venerdì - 12 settembre 2014

Premio borse di studio CNI – ISSNAF Italian Scientist and Scholars in North America

Dibattito e presentazione delle mozioni - Votazione della mozione - Conclusione dei lavori

Evento Formativo - “Metodologia di lavoro building information modeling”

giovedì 4 settembre 2014

Riparte una Nuova Stagione di Lavoro …. Auguri a Tutti

resize Lasciate alle spalle, chi più, chi meno, quelle che ci ostiniamo a chiamare ferie estive, ripartiamo con il lavoro e mai come adesso nella qualità di Consigliere dell’Ordine, mi sento di fare gli auguri a tutti i colleghi (e a me stesso), affinchè questa stagione sia la stagione del rilancio.

Negli ultimi anni le esigenza della nostra categoria professionale ed intellettuale sono state sempre poste in secondo piano rispetto ai vari problemi contingenti della nazione, anzi, ogni qualvolta si è intervenuto con provvedimenti dedicati lo si è fatto per creare ulteriori difficoltà alla categoria o addirittura per ridurne o metterne in discussione i già poco sicuri ed esigui compensi professionali.

Se è vero che il medico ti cura la salute e ti protegge le aspettative di vita è anche vero che le professioni progettuali-intellettuali ti pensano e ti realizzano tutto quanto ti servirà per vivere con una certa qualità quella stessa vita.

Sarà un anno, mi auguro, vocato ad un solo “termine” che di per se garantirebbe la soluzione e la cura a tante storture, “la deontologia”.

L’esercizio della deontologia professionale sarebbe già da sola la garanzia e la tutela della professione dell’ingegnere. Un comportamento chiaro e trasparente, tutelato e sanzionato nei propri inadempimenti, garantirebbe da solo che non si realizzassero ribassi immorali nell’offerta di prestazioni professionali, non giungessero ancora assurde commesse, come spesso accade ai colleghi nel pubblico, di “progetti” da realizzare con tempistiche improponibili a scapito della essenziale qualità, si garantirebbero i protocolli d’intesa per la certezza degli incassi per prestazioni offerte ai privati e tanto altro ……

Non c’è bisogno quindi di chi sa quali nuovi provvedimenti legislativi, basta l’osservanza di pochi principi espressi in poche righe, ma di una forza inimmaginabile se sposata e posta alla base di una importante comunità quale quella degli Ingegneri ……… Auguri. 

mercoledì 3 settembre 2014

Consegnati i Lavori alla Cesare Abba - Alighieri

La fase assegnazione degli incarichi per i progetti di manutenzione straordinaria per l’adeguamento alle norme di sicurezza, igiene ed agibilità, di un cospicuo gruppo di scuole, partì nel dicembre del 1998. Alcuni di loro ebbero maggiore fortuna e poterono sfruttare i finanziamenti che allora si resero disponibili ed attraverso una giungla di adeguamenti normativi e di spesa, alla fine del primo decennio del duemila, poterono vedere la luce. Per il plesso scolastico elementare “Cesare Abba” sito in Palermo, Via Calcedonio Giordano n. 1. – la strada è stata un pò più complessa ed è statonecessario dover anticipare uno Stralcio Esecutivo per i lavori relativi agli Impianti Elettrico ed Antincendio, interamente finanziati con fondi regionali.

Le opere aggiudicate in via definitiva, il 29/01/2014 all’ATI LIPARI FRANCESCO – Alcamo (TP)  e MALTESE SRL – Alcamo (TP) , con un ribasso offerto del 28,7528% per un importo netto dei lavori pari a €. 318.604,8320, oltre a €. 12.278,14 per oneri per la sicurezza, e quindi per l’importo complessivo di €. 330.882,9720 oltre IVA, sono state consegnate lo scorso 1/09/2014 e dovranno essere ultimate entro il 27/09/2014 (180 gg lavorativi).

venerdì 1 agosto 2014

Aggiudicati i Lavori per la Rete Radio di Videosorveglianza delle Scuole di Palermo

2010-12-10-16h31m13 A&V - Finita “l’interminabile” fase amministrativo-burocratica che ha portato all’affidamento con il sistema dell’appalto integrato, della progettazione esecutiva e la successiva realizzazione dei “lavori per la dotazione di impianti antintrusione e videosorveglianza nei plessi scolastici a rischio di atti di vandalizzazione della città di Palermo - 1° fase”, da oggi 31 Luglio 2014, finalmente si passa alla fase tecnico realizzativa.

Il R.U.P. (il sottoscritto) Renzo Botindari, ha firmato l’Ordine di Servizio n. 1 che sancisce l’inizio dei 90gg di tempo per la progettazione esecutiva da parte di FASTWEB s.p.a. , della rete radio di collegamento di circa attuali 160 scuole di Palermo, la fornitura nelle stesse di telecamere per la videosorveglianza, apparati di antintrusione, sistema link di collegamento dei plessi scolastici con il sistema di onde radio con le due centrali operative di monitoraggio che verranno realizzate presso edifici di proprietà comunale indicati dall’Amministrazione.

L’originario progetto che prevedeva la copertura di sole 73 scuole ed approvato nel 2006 per un importo complessivo di €. 4.040.889,05 di cui €. 2.671.510,50 per lavori ed €. 1.369.378,55 per somme a disposizione dell’Amministrazione, finanziato con mutuo dalla Cassa DD.PP. per varie vicissitudini burocrotico-tecniche è stato aggiornato e rielaborato ed ha comportato l’estensione dei plessi da coprire da 73 iniziali a 104.

Inoltre a seguito dell’aggiornamento dei prezzi il nuovo progetto è stato riapprovato e validato per un importo complessivo di €. 3.559.474,78 di cui €. 2.178.043,44 per lavori ed €. 1.381.431,34 per somme a disposizione dell’Amministrazione.

L’offerta economicamente più vantaggiosa con la quale la FASTWEB s.p.a. si è aggiudicata i lavori, oltre a prevedere un ribasso sui lavori del 25,9324% per un importo complessivo offerto di €. 1.629.069,80 è risultata migliorativa attraverso l’offerta di ulteriori 54 plessi da videosorvegliare e monitorare via radio tra quelli indicati in un bouquet delle restanti scuole di proprietà comunale, divise per dimensioni, con un ordine di priorità stabilito in base al rischio di vandalizzazione o di recenti effrazioni negli ultimi anni.

Alla fine di questa 1° Fase, il patrimonio scolastico di pertinenza Comunale, sarà videosorvegliato per l’80% del suo ammontare, stimato in partenza in circa 200 plessi, rimarrà da coprire quindi, se ci sarà la volontà delle parti, gli ulteriori plessi di proprietà privata che ospitano le istituzioni scolastiche (circa 100 in partenza) per le quali una volta dotatesi di telecamere secondo gli standard applicati nel progetto, potranno esser connesse alla costruenda centrale operativa, attraverso la rete radio che si va a realizzare. 

L’attività prevista in questi 90gg comporterà la necessaria collaborazione delle istituzioni scolastiche oggetto di sopralluoghi da parte di FASTWEB s.p.a. , la verifica e le prime misurazioni per la realizzazione della rete radio, la definitiva scelta dell’allocazione dei tre ripetitori proposti dal progetto definitivo dell’amministrazione appaltante, la scelta e la progettazione delle centrali operative di monitoraggio.

“Quella che ad un certo punto per i più diffidenti sembrava un sogno e che attraverso tutte le difficoltà contrapposte sembrava una idea al quale dovesse credere solo il sottoscritto è adesso realtà e tra 90gg sarà pronta per essere realizzata. Sono soddisfatto e ripagato parzialmente dalle amarezze subite per difendere questa opera antesignana che si implementerà con quella che sarà la Palermo del futuro. Voglio ringraziare le persone che più di tutti in questi ultimi anni mi hanno aiutato affinchè ciò si potesse realizzare e cioè Arnaldo Garofoli e Leonardo Triolo che con i loro ruoli tecnici progettuali hanno permesso la riprogettazione e l’affidamento insieme al sottoscritto e non voglio dimenticare chi nel ruolo di Amministratore ha pensato, difeso e sostenuto in passato accanto a noi il progetto ad iniziare da Giovanni Avanti che lo ha voluto, Girolamo Gruppuso che ne ha permesso la prima redazione, Marcello Caruso che ne ha difeso la realizzazione giungendo alla prima proposta di affidamento, Raoul Russo che ne ha difeso il finanziamento impedendone la devoluzione del mutuo, Sergio Rappa che ne ha consentito l’approvazione nella versione definitiva appaltata. Spetta adesso a Barbara Evola completare il frutto di tanto lavoro e tanti sacrifici, poichè un’opera che giunge a compimento è un opera che rimane alla collettività aldilà di qualunque steccato ideologico, nello spirito sano di servizio che deve distinguere i servitori dello stato. GRAZIE a TUTTI” (Ing. Renzo Botindari – Il R.U.P.)

mercoledì 23 luglio 2014

L’opera dell’Ingegno

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Oggi è una di quelle giornate nelle quali mi sento ancora più orgoglioso di essere ingegnere e di appartenere ad una categoria che è in grado di realizzare cose grandiose come queste, di rimettere a galla un gigante del mare adagiato su uno scoglio e per metà sommerso ed infine di metterlo in condizioni di navigare.

Questa è una vittoria dell’ingegno, di una squadra competente e preparata, di un coordinamento di grande efficienza. Un complimento va anche a Gabrieli che ha saputo coordinare anche le operazioni di protezione civile ed a saputo tenerci informati, passo passo …… Certo rimarranno alla storia le dichiarazioni dei ministri che si sono succeduti, dimenticheremo presto i tecnici che hanno consentito una operazione che sapeva del fantascientifico

giovedì 10 luglio 2014

Chiarezza nelle Regole, Disponibilità Costruttiva

IMG_8244 Il Consiglio Comunale ha approvato la Deliberazione n. 83 del 28/05/2014 avente per oggetto “Ricorso alle procedure ex. Dlgs 163/06 e ss.mm.ii. Art. 3, comma 15-ter”. Pertanto Mercoledì 9/07/2014 alle ore 16.00 a Palazzo delle Aquile, su invito del Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando ed alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando, del Vice Sindaco Emilio Arcuri e del Presidente della Commissione Urbanistica Alberto Mangano è stato presentato il contenuto e lo scopo del provvedimento nel ricorso a procedure di partenariato pubblico-privato così come previsto dalla normativa.

Oltre l’Ordine degli Ingegneri nella figura del Presidente Margiotta, sono stati invitati a partecipare a questo momento di presentazione della citata delibera anche gli altri ordini tecnici-professionali,  l’A.N.C.E. , le associazioni di categoria interessate.

Dalla esplicazione fatta dal Presidente Orlando, si è appreso della creazione di un “front office” che si coordinerà di volta in volta con l’Ass.to competente per materia, dei tempi stabiliti in 30gg affinchè lo stesso organismo trasmetta la relazione di prefattibilità alla Giunta ed al Consiglio Comunale, che il parere deve esser reso entro 90 gg dalla presentazione al “front office” e della creazione di una long-list, da aggiornare almeno una volta l’anno, di istituti di credito interessati a servizi di advisory finanziaria per attività da perseguire con le procedure di partenariato pubblico-privato.

Il Sindaco ha tenuto a precisare che questo sarebbe stato uno strumento utile per accompagnare e supportare le proposte private ritenute d’interesse per l’Amministrazione sin dalla fase d’ideazione anche al fine di essere in sintonia con quanto previsto nelle direttive del PRG.

Superando le perplessità manifestate da chi ha sottolineato una mancanza di coinvolgimento nella fase di redazione, da chi ha accusato i timori per le lentezza della burocrazia che spesso rimane esente dalle conseguenze per il fallimento di strumenti analoghi in passato, l’Ordine degli Ingegneri per canto proprio ha chiesto chiarezza sul concetto di scheda progettuale che il soggetto interessato dovrà presentare e nella quale descrivere l’idea progettuale, sulla definizione di criteri certi ed oggettivi per la valutazione dei progetti e soprattutto su cosa accade ai 90gg se non si riceve alcuna risposta da parte dell’Amm.ne.

Per conto della Commissione vi è stata una apertura all’ipotesi di redigere confrontandosi quelle che saranno le regole per l’attuazione della determina ed in più è stato sottolineato come il “silenzio” ai 90gg sia da intendere quale “diniego”.

lunedì 7 luglio 2014

E se il viadotto si inginocchia?

viadotto-ravanusa-624x300Riusciamo ad avere una idea esaustiva del nostro stato di salute, andando avanti negli anni, senza dei periodici controlli? Bene le strutture hanno bisogno di analoga cura che viene garantita attraverso una cultura della manutenzione difficilmente inculcabile nelle menti di chi governa i procedimenti a causa delle ben note carenze di fondi.

La manutenzione diventa oggi prioritaria specialmente nei confronti di realizzazioni in cemento armato, una volta preso consapevolezza che tali strutture a differenza di costruzioni monumentali storiche, non sono eterne. Se a ciò si somma una probabile cattiva qualità dei materiali utilizzati e delle fasi di costruzione, non bisognerebbe meravigliarsi di tali accadimenti. Nel caso specifico attendiamo le indagini prima di trarre affrettate conclusioni ma convinciamoci che oggi più che mai è indispensabile una campagna di manutenzioni che renda prioritario qualunque investimento in materia di oo.pp. forse ancor di più delle grandi opere di infrastrutture. (Foto da Da Livesicilia.it - Il viadotto Lauricella crollato (foto Andrea Cassisi)).

venerdì 27 giugno 2014

L’Incentivo del 2% Rimane ma ….

DSCN4030 “25/06/2014 - Sulla Gazzetta ufficiale n. 144 del 24 giugno 2014 è stato pubblicato il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90recante: “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari.”………. - Incentivo 2% tecnici della Pubblica Amministrazione - Relativamente all’incentivo 2% per i tecnici della Pubblica Amministrazione, nel testo dell’art. 13 del decreto-legge pubblicato non vengono più abrogati i commi 5 e 6 dell’articolo 92 del Codice dei contratti (D.Lgs. n. 163/2006) ma viene aggiunto il comma 6-bis il cui testo è il seguente: “In ragione della onnicomprensività del relativo trattamento economico, al personale con qualifica dirigenziale non possono essere corrisposte somme in base alle disposizioni di cui ai commi 5 e 6”…….. (http://www.lavoripubblici.it/ – Gabriele Bivona)

Lo ammetto, come sanno coloro che in passato hanno letto quel che ho scritto, non ho mai visto di buon occhio l’incentivazione del 2% in quanto considero ciò il frutto di una brutta normativa che tenta di compensare la mancata applicazione del “ruolo unico” per i tecnici nella P.A. come già avviene per medici ed avvocati. Non ho mai creduto che la P.A. così come strutturata potesse diventare una stazione di progettazione concorrenziale alla libera professione, ma dirò di più, neanche se fosse stata strutturata meglio, poichè riconosco due ruoli completamente diversi, ma complementari nel procedimento dei lavori pubblici. Progettare per i funzionari dipendenti, come per i professori, rappresenta un momento di aggiornamento tecnico professionale, ma senza i riconoscimenti di un ruolo unico, non può che rimanere una attività “una tantum”. Chiunque esercita la professione di ingegnere essendo abilitato e rimane legato alle responsabilità civili-legali presso la collettività ha diritto ad un equo compenso che non potrà mai essere appagato dei regolamenti di suddivisione dell’incentivo del 2%.

Occorre uscire dall’equivoco ed oggi, ne esistono tanti. Il primo certamente legato al fatto che i tecnici laureati andrebbero pagati meglio in rapporto alle responsabilità che assumono e ciò vale anche per i dirigenti, i loro compensi specialmente per i primi sono vicini alla soglia stabilità dal governo Renzi, quale soglia di povertà ai quali spettano i mitici 80 euro mensili. Un ingegnere, non può prendere con tutto il rispetto, duecento euro in più di un commesso, rapportando il loro grado di responsabilità verso l’esterno. Non si vuole procedere (e non ne capisco i motivi) ad una rivisitazione salariale allora accontentiamoci che i tecnici si limitino alla sola fase di controllo dei procedimenti, senza apporre la firma frutto di una abilitazione professionale, ma limitandosi a firmare gli atti in quanto funzionari generici demandando le responsabilità civili agli organi superiori.

Alla luce di questa considerazione continuo a sostenere che rimane una incoerenza normativa l’attribuzione di incarichi di RUP a funzionari laureati e diplomati, poichè un RUP senza potere di spesa, funzione attribuita alla sola dirigenza è soltanto un parafulmine per eventuali danni. Il RUP racchiude le funzioni dell’Ingegnere Capo andando oltre e ricordiamo quanto importante fosse la figura sancita dal Regio Decreto e chi ricoprisse quel ruolo. Gli Ingegneri che esercitano la professione da dipendenti, in quanto tali a mio parere devono necessariamente essere iscritti all’Ordine Professionale poichè è l’Ordine l’unico organismo votato alla tutela della “professione”, sia essa svolta da libero professionista che sotto rapporto di subordinazione.

Mi viene risposto da sempre: “ma è la legge che stabilisce ciò”. Ma le pessime leggi si cambiano, specialmente se sono partorite di chi non ha la ben che minima idea del settore che sta andando a normare. Le leggi che non si possono cambiare ormai sono un alibi obsoleto in un periodo di trasformazioni epocali come il nostro, bisogna pertanto ridare dignità agli studi ed ai titoli acquisiti visto che la massificazione e l’appiattimento voluto dai sindacati ha creato questa classe dirigente mediocre per il nostro paese.

Infine e faccio autocritica nel ruolo (ma non nascondo di aver sollevato in tutte le sedi la problematica), il governo degli Ingegneri, deve decidere cosa vuole farne degli ingegneri dipendenti, visto che secondo le statistiche essi sono il 70% degli iscritti (ma rimarranno sempre meno, essendo poco rappresentati negli organi decisionali). La politica del CNI è degli organi territoriali e sempre stata sbilanciata (voglio essere benevolo) verso i liberi professionisti i quali è vero fino a qualche anno fa contribuivano al sostegno degli ordini con l’aliquota percentuale per la liquidazione delle parcelle , ma oggi …..

Occorre convincersi che soltanto se nel tavolo delle decisioni, allo stesso ordine, sono presenti ingegneri professionisti e non che nel quatidiano stanno da parti opposte della barricata, soltanto così ci si potrà conoscere meglio nel rispetto delle reciproche problematiche e disagi per favorire il rispetto dell’unica cosa che deve starci a cuore, la professione d’Ingegnere. 

sabato 14 giugno 2014

E se Abolissero il 2% ?

DSCN3960 “Codice dei contratti e Decreto Semplificazioni: soppresso l'incentivo del 2% alla progettazione - …….Soppressione del 2 % agli uffici tecnici (art. 60, comma 1) - Con l'abrogazione del comma 5 dell'articolo 92 del decreto legislativo 12 aprile 2006. n. 163, viene, di fatto, cancellato l'incentivo del 2% dell'importo a base di gara di un'opera da ripartire tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano di sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo. In pratica la progettazione interna alle amministrazioni potrà essere, sempre, affidata ma senza alcun incentivo.
L'abrogazione del comma 6 viene, poi, cancellata la possibilità di ripartire il 30% della tariffa professionale (ma non era stata abolita?) relativa alla redazione di una atto di pianificazione tra i dipendenti dell'amministrazione aggiudicatrice che lo abbiano redatto…. (http://www.lavoripubblici.it/ – Arch. Paolo Oreto)

Suppongo che quanto ipotizzato sull'art. 18 sancisca per una volta e per tutti che il R.U.P. sia un incarico che dovrà essere svolto da tecnici nel ruolo di dirigenti, visto che come predico da sempre richiude in se le responsabilità dell'ex. ing. capo andando oltre!
In più ti invito a vigilare affinchè qualche solerte amministrativo non interpreti tali provvedimenti estendendoli a quelli già in corso, come spesso avviene da noi!