mercoledì 27 ottobre 2010

La soluzione ……. Un desiderio di futuro

Il mondo è cambiato ed è imbarazzante che spesso sono proprio gli Ingegneri ad andare con “le scarpe sfondate”! Non so quanti hanno preso consapevolezza del fatto che strutture come gli Ordini degli Ingegneri, si sostentavano con una miscela di fondi fatta dai proventi delle liquidazioni delle parcelle e dalle iscrizioni annuali.

Le parcelle stanno diminuendo vertiginosamente, e tenderanno con probabilità a scomparire anche in Sicilia. Le iscrizioni in Ordini che ad oggi non danno nulla o poco come servizi, si abbasseranno vertiginosamente, se è vero come è vero, che già i pubblici dipendenti o i professori universitari, o gli stessi professori di scuola che non esercitano la professione di ingegnere, si chiedono insistentemente perchè restare iscritti.

Bisogna quindi rilanciare queste strutture che rischiano di rimanere strutture di diletto per elefanti in pensione. Un Ordine che non vede partecipe alla propria vita i professionisti che lavorano o che hanno ruoli pubblici in una comunità è un Ordine che non serve e destinato a morire, poichè non è rappresentativo della professione. Ciò da sponda a tutti coloro che li vorrebbero chiudere per abolire delle “lobby” che di fatto non incidono nel tessuto sociale.

Un Ordine sano, in un momento di crisi come questo, dovrebbe essere in primo piano nel dibattito per la ricerca di soluzioni per il rilancio del mondo del lavoro e della società. Io ho molte idee e le porterò avanti, qualora si reputerà di concedermi un ruolo, lo farò all’interno dell’Istituzione, se ciò non avverrà il mio modo e la necessità di fare cultura in tal senso, avverrà attraverso altri strumenti. Non posso rimanere impassibile davanti allo sfacelo.

sabato 23 ottobre 2010

L’Elemosina di Stato – Ed il Ruolo Unico?

“22/10/2010 - La Camera dei deputati ha approvato,  definitivamente, in quarta lettura, il disegno di legge n. 1441-quater-F recante “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”.
Il provvedimento deve essere soltanto firmato dal Capo dello Stato e, successivamente, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Con l’approvazione definitiva del provvedimento e con l’articolo 35, comma 3 dello stessoviene ripristinato l'incentivo del 2% per i tecnici delle pubbliche amministrazioni . Il citato comma 3 recita testualmente: "All’articolo 61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, il comma 7-bis, introdotto dall'articolo 18, comma 4-sexies, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, è abrogato".
Di fatto viene cancellato il comma 7-bis dell’articolo 61 del decreto-legge n. 112/2008 in cui era precisato che "A decorrere dal 1 gennaio 2009, la percentuale prevista dall'articolo 92, comma 5, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, è destinata nella misura dello 0,5 per cento alle finalita' di cui alla medesima disposizione e, nella misura dell'1,5 per cento, è versata ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato ….".
Volendo ricordare di cosa si tratta basta riferirsi al comma 5 dell’articolo 92 del Codice dei contratti (D.Lgs. n. 163/2006) con cui viene precisato che "Una somma non superiore al due per cento dell'importo posto a base di gara di un'opera o di un lavoro, comprensiva anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell'amministrazione, a valere direttamente sugli stanziamenti di cui all'articolo 93, comma 7, è ripartita, per ogni singola opera o lavoro, con le modalità e i criteri previsti in sede di contrattazione decentrata e assunti in un regolamento adottato dall'amministrazione, tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori. La percentuale effettiva, nel limite massimo del due per cento, è stabilita dal regolamento in rapporto all'entità e alla complessità dell'opera da realizzare. ……".
Non vogliamo entrare nel merito del problema ma sembra che il Parlamento abbia avuto sul problema degli incentivi per i tecnici delle pubbliche amministrazioni un atteggiamento abbastanza ondivago che possiamo, così, riassumere:

  • con l'articolo 61, comma 8, del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, l'incentivo era stato abbassato a decorrere dall’1 gennaio 2009 all0 o,50 %;
  • con l'articolo 1, comma 10-quater del decreto legge 23 ottobre 2008, n.162 convertito dalla legge 22 dicembre 2008, n. 201, era stato ripristinato l'incentivo nella misura del 2,00 %;
  • con l'articolo 18, comma 4-sexies del decreto-legge 29/11/2008, n. 185 convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, l'incentivo era stato nuovamente abbassato allo 0,50 %;
  • con l'articolo 35, comma 3 della legge contenente le "deleghe al Governo in materia di lavori usuranti", con la cancellazione del comma 7-bis dell’articolo 61 del dl n. 112/2008, viene ripristinata la percentuale del 2,00 %.

Sembra proprio che il Parlamento non abbia le idee molto chiare se nel giro di due anni interviene parecchie volte su uno stesso problema con comportamenti diametralmente opposti.

(Incentivi tecnici pubbliche amministrazioni: Il ripristino del 2% approvato definitivamente dalla Camera dei Deputati - A cura di Paolo Oreto - http://www.lavoripubblici.it/)

sabato 16 ottobre 2010

Non intasate la mia segreteria telefonica…

E’ iniziata la verifica e da quel momento il mio telefonino squilla in continuazione. Ho non abbiamo capito nulla, discutendo a “matula” o pensiamo di campare in eterno, oppure era un’altro modo per prendere tempo……….

La Cultura della Sicurezza a Tutela del Patrimonio Pubblico – "1610 Caravaggio 2010"

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Cosa hanno in comune Caravaggio ed il Progetto “A&V”? Il Rapporto lo si legge attraverso le righe di questa dichiarazione dell’Arch. Gippetto che ha organizzato con l’associazione WANTED il convegno in oggetto «Crediamo che il convegno e la mostra - sottolinea Ludovico Gippetto, direttore artistico di Extroart - siano atti dovuti verso il Caravaggio ed in primis, un momento di riscatto per una città, che dopo il furto della "Natività" dall’Oratorio di San Lorenzo, ha fornito un nuovo nome da aggiungere al triste elenco delle opere mancanti alla pubblica fruizione, inserita dall’Fbi fra le dieci opere d’arte ricercate più importanti del pianeta. Si tratta di un evento pensato per rendere un giusto tributo a uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, sottolineandone il rapporto con la Sicilia e, al contempo, un’occasione per mantenere alta l’attenzione sul grave fenomeno dei trafugamenti di oggetti d’arte e della loro illecita commercializzazione, che raggiunge un volume d’affari secondo solamente al traffico di droga».

038Il progetto che avrebbe dovuto garantire la protezione del patrimonio scolastico palermitano, realizzato e finanziato dalla CC.DD.PP. fin dal Dicembre del 2006 giace in un archivio, affinchè un cambio di atteggiamento culturale convinca “chi decide”, che “prevenire è meglio di curare” e che due lire in più, spese per un progetto che realizzi una rete di protezione wireless al quale poter collegare anche i beni monumentali, sarebbe stato ripagato almeno dieci volte, in questo periodo dai costi relativi ai danni della vandalizzazione.  

lunedì 11 ottobre 2010

Iniziata la Verifica

Come da impegno elettorale, alla scadenza annuale, è iniziata la discussione che permetterà la verifica dell’attività di Consiglio dell’anno appena trascorso. Acquisita la Volontà da parte del Presidente Salvo Barone a continuare nell’incarico e nel lavoro iniziato, acquisita la fiducia da parte del Consiglio, l’agenda di lavoro prevede nelle more del prossimo Consiglio, un impegno da parte del Presidente ad acquisire la volontà e disponibilità dei singoli Consiglieri a portare avanti tematiche relative agli impegni programmatici.

Provare a stare in silenzio……..

Quello che è lo spirito che mi ha coinvolto in questa avventura non è certamente cambiato. C’è comunque la consapevolezza e la certezza che non tutti hanno giocato a carte scoperte, come il sottoscritto.

Prima di trarre le definitive conseguenze, ascoltiamo la discussione odierna, c’è chi muove fila dietro le quinte? Non è detto che la soluzione sia scontata, non è detto che quello che si vede e quello che certamente …..è …… vedremo!

domenica 10 ottobre 2010

Chi Osserva gli “Osservatori”……….

Cari colleghi professionisti dipendenti, ormai è alle porte la data del varo del nuovo sistema di monitoraggio messo in piedi dalla Regione Siciliana per i lavori pubblici.

I R.U.P. avranno ulteriori compiti, scompare, sembrerebbe, la sempre contestata sanzione per il ritardo nelle comunicazioni delle varie fasi previste ….. daremo in seguito ulteriori dettagli.

martedì 31 agosto 2010

Consiglio di Lunedì 31 Agosto

Bisogna anticipare il rientro e quindi si ritiene necessario iniziare l'ultimo giorno di agosto l'attività di questo secondo anni di mandato. La prossima settimana difatti ci sarò a Torino il Congresso Nazionale. Oltre l'ordinaria amministrazione si sono affrontate aspetti organizzativi e di indirizzo della partecipazione al rinnovo della Consulta Regionale e del Prossimo Congresso Nazionale. Il Presidente ha voluto relazionare sul contesto "politico professionale" nel quale si dovrà procedere al rinnovo delle cariche. Ufficializzata la delegazione per Torino, scoglierò il dubio sulla mia presenza soltanto domani.

lunedì 9 agosto 2010

Lo Autorizzeremo?

Oggi il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri mi ha comunicato che sara' ben lieto di poter presentare il mio libro al 55°Congresso nazionale degli ingegneri che si terra' a Torino il prossimo 8 e 9 settembre, a patto pero' che venga preventivamente autorizzato dall'Ordine di Palermo. Mi autorizzeranno?”  (Da Facebook – Profilo Ing. Alessandro Cali' – 6/8/2010)

Personalmente, non so di cosa tratta il libro del quale con grande maestria il nostro ex. Presidente sta creando una curiosa aspettativa tra i suoi conoscenti. La circostanza che ha chiesto di poterlo presentare al prossimo Congresso Nazionale degli Ingegneri, lascia intendere che le argomentazioni hanno a che vedere con la nostra professione. Reputo opportuno a mio parere che il Consiglio prenda in anteprima conoscenza dell’iniziativa editoriale per potere valutare l’opportunità di supportarla. Appare inspiegabile che tale sollecito debba giungere dal Consiglio Nazionale e non dal Consiglio di Palermo attraverso il Presidente Salvo Barone.

Sbattere al Muro …. e se si rompesse il muro?

Mi rendo conto che non guardare oltre al proprio naso, può essere attribuito agli occhiali che ci hanno regalato. Togliamoli e ci accorgeremo di fare meno danno e che non avremo nessuno da sbattere al muro per discorsi che ci turbano soltanto perchè richiedono “collegialità” e “dialogo”………

giovedì 5 agosto 2010

Tentativo di modifica delle professioni regolamentate

Dopo il tentativo del DDL Siliquini, e' stato riproposto alla Camera un disegno di legge che amplia unilateralmente le prerogatve professionali dei soli Geometri e Periti Edili.

Nonostante il difficile momento congiunturale dell'economia globale imporrebbe strategie comuni, in determinati settori produttivi, industriali e professionali, nel nostro paese, periodicamente, accadono avvenimenti che mostrano quanto gli interessi di parte vengano valutati prioritariamente rispetto all'equilibrio e l'equita' del sistema-paese.
Uno dei nodi considerati fondamentali da più parti, concernente la revisione delle competenze ed il riordino strutturale e legislativo delle attività professionali nel settore dell'ingegneria e dell'architettura, è decisamente relativo ad una radicale riforma degli ordinamenti professionali coinvolti, riforma da più parti richiesta ed invocata, al punto che già qualche mese fa il Ministro Alfano aveva, saggiamente, convocato i rappresentanti dei principali collegi ed ordini professionali a formare un tavolo unico di consultazione con il Governo, per affrontare in maniera chiara e con la partecipazione più ampia i vari aspetti ed interessi coinvolti.
Successivamente a questo incontro, avvenuto nel mese di Aprile u.s., vi è stata la presentazione di un disegno di legge dell'On. Siliquini sul riordino delle professioni intellettuali, che in maniera piuttosto sospetta proponeva misure che avrebbero portato ad un appiattimento delle varie figure professionali in gioco, in spregio della qualità e della specificità dei vari percorsi formativi, finendo per porre su uno stesso piano (un unico albo professionale) tecnici laureati e diplomati.
Nonostante le iniziali positive risultanze di intenti del primo incontro del tavolo tecnico comune voluto dal Ministro Alfano, sembra che alcune delle categorie professionali interessate stiano continuando a fare pressanti attività di lobbying per portare acqua al proprio mulino: è notizia di questi giorni che sarebbe pronto un  nuovo disegno di legge teso ad aumentare unilateralmente le prerogative professionali di Geometri e Periti Edili, in particolare aumentando le loro prerogative progettuali in zona sismica a costruzioni fino a 4500 mc, oltre che nuove  e maggiori possibilità in campo urbanistico e di progettazione impiantistica.
Questa ennesima iniziativa settaria ha automaticamente generato una reazione forte e determinata da parte dei Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, che lo scorso 13 Luglio hanno emesso un comunicato stampa congiunto, pubblicato sui rispettivi portali istituzionali, di dura reprimenda all'iniziativa parlamentare menzionata, identificando in questo evento l'ennesimo tentativo di aggirare le innumerevoli sentenze della Corte di Cassazione in merito ai limiti di competenza professionale di queste categorie.
La reazione forte di Ingegneri ed Architetti, oltre a tutelare legittimi interessi di parte, è volta a garantire che ci sia uno stretto rapporto consequenziale tra i percorsi formativi universitari, gli unici in Europa riconosciuti abilitanti ad effettuare trasformazione del territorio a tutti gli effetti e a tutti i livelli, e le competenze esercitabili per legge sul territorio nazionale, per poter garantire la qualità del paesaggio e la sicurezza dell'abitare.

(Di arch. Silvio Indaco il 19/7/2010 dal sito http://www.lavorincasa.it/architetto/news.php?news_id=1706)

giovedì 29 luglio 2010

Professionisti Dipendenti Pubblici

Noi Ingegneri, in questa stagione prospettata di rigore, avremmo voluto scioperare o protestare, per “privilegi” prima acquisiti ed ora tolti, per conquiste fatte ed adesso perse, ma non avremo neanche questa soddisfazione. Non siamo medici, non siamo avvocati e quindi dovremo stare alla finestra a lamentarci tra di noi, mentre ci toglieranno l’ultima “conquista” vera che forse c’era rimasta, “La Dignità”! Nell’immaginario collettivo veniamo confusi con “le mezze maniche sucainchiostro” ed i “mazzettari”, ed invece, siamo gli artefici di opere ed i titolari di grandi responsabilità all’interno delle nostre amministrazioni. Chi è responsabile come noi sia nei confronti delle nostre amministrazioni che esternamente per la nostra responsabilità civile, non può esser considerato con gli stessi criteri dei dipendenti amministrativi, veri vertici e potere delle amministrazioni. Il ruolo unico è ormai l’unica via di uscita per regolarizzare una anomalia ormai insostenibile. Rimandiamo al mittente l’elemosina dell’art. 18 (L. 109/94 e s.m.i.) e tutti gli impedimenti per il riconoscimento della nostra professionalità. Prendiamo quanto di buono già viene consentito e riconosciuto ad i nostri colleghi ingegneri nel mondo della scuola e dell’università e prepariamo a proposte serie affinchè venga rispettato il nostro ruolo e le amministrazioni non si permettano con poche lire date ad un impiegato generico, di avere in cambio una prestazione doppia che preveda al suo interno un occultamento di una prestazione “professionale a tutti gli effetti”. LE LEGGI SBAGLIATE si cambiano! A maggior ragione se ciò deve avvenire in ambito locale a pochi chilometri da casa nostre. 

Consiglio, vuol dire anche consigliarsi!

Da qualche tempo in Italia ci si sta disabituando alla politica, almeno a quella intesa con la “P” che si chiama “politica” vera e propria. Si sono estremizzati concetti quali il potere di delega, facendo in modo che i parlamentari fossero nominati e non eletti attraverso una competizione tra soggetti ed infine si è sempre fatto ricorso al concetto di maggioranza. Così chi ha i numeri decide e va avanti da solo.

La collegialità delle decisioni, sembra esser diventata una perdita di tempo, mentre era stato sempre un modo per sopire qualunque tensione accontentando, ove possibile, anche le minoranze, ma soprattutto era una occasione per verificare la sostanza e la giustezza delle idee della maggioranza.

Ciò non indebolisce, una saggia maggioranza, ma la rafforza. La politica è una cosa importante, è una cosa seria. Esistono tanti modi di governare, e la storia purtroppo li ha provati tutti. Non bisogna confondere le idee ed i concetti.

Consiglio significa anche consigliarsi, giungere ad una proposta dopo averne parlato insieme, aldilà della migliore proposta. Se davanti ad una nostra idea tutti non ci manifestano il proprio consenso, o meglio evitano di partecipare ai lavori “Io”, nel ruolo mi porrei il problema! Non mi trincererei dietro a malumori o quant’altro, mi farei prima mille esami di coscienza e poi cercherei i difetti negli altri. Non porterei il lavoro fatto a difesa delle mie posizioni.

Avere strategie, avere il controllo a mio parere sarebbe la condizione ideale per poter “Governare”, che è una parola difficile e pesante. Le istituzioni non appartengono agli eletti, ma agli elettori. Uno statista incontra, ascolta, si consulta, smussa gli angoli, trova la “quadratura” di ogni vicenda, trova il modo di accontentare tutti se questo serve a “Governare” …….ma non offende!!!!!

domenica 25 luglio 2010

La Legge Regionale Sugli Appalti, Nasce Male

"La legge sugli appalti approvata dal parlamento regionale è schifosa: il massimo ribasso favorisce le peggiori imprese e le infiltrazioni mafiose". Lo ha detto Luigi Bernava, segretario regionale della Cisl, a margine del forum antimafia organizzato a Palermo dal sindacato. Ieri il Commissario dello Stato ha impugnato alcuni commi degli articoli 3 e 4 del ddl approvato il 13 luglio dall'Ars. "Ho chiesto al presidente dell'Ars Cascio di rivedere la legge - ha aggiunto – e di concertarne i contenuti con le associazioni di categoria e i sindacati". "Respingo al mittente la definizione di legge schifosa, e ricordo che si tratta di una legge approvata dalla maggioranza dell'Assemblea regionale siciliana. Si tratta inoltre di un testo approvato dal Commissario dello Stato, e verso il quale è stato riconosciuto il gradimento da parte della Commissione europea". Così l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Luigi Gentile, replica al segretario regionale Cisl, Maurizio Bernava, in riferimento al sistema dei ribassi introdotto dalla legge di riforma degli appalti. "Come già ribadito in altre occasioni, ma evidentemente Bernava pecca di poca attenzione - dice - il criterio di aggiudicazione inserito, uniformato al codice dei contratti, è il risultato non solo del parere espresso in materia dall'ufficio legislativo e legale, ma anche delle recenti sentenze della Corte costituzionale e delle indicazioni della Commissione europea. Ad ogni modo - sottolinea l'assessore - ho già assunto l'impegno con le associazioni di categoria a sollevare innanzi alla Conferenza Stato-Regioni una modifica della legislazione nazionale in riferimento ad alcune criticità legate alla possibile corsa al rialzo dei ribassi". "In riferimento al rischio infiltrazioni criminali - prosegue - ricordo che nell'ambito dell'iter formativo della legge è stata appositamente costituita una Commissione, presieduta da Pierluigi Vigna, che ha definito il codice antimafia ed anti corruzione della pubblica amministrazione, poi condiviso dalla giunta regionale ed inserito nel disegno di legge in questione. Inoltre, sono state recepite le più recenti direttive in materia emesse dal ministero degli Interni e sono stati inseriti in un apposito articolo protocolli di legalità ed intese capaci di garantire massima trasparenza negli appalti pubblici". "Adesso, il nostro lavoro - conclude Gentile - è riservato al lancio di un Tavolo tecnico con le Associazioni e le organizzazioni di categoria, al fine di una redazione concertata di una normativa di ampio respiro di rivisitazione del sistema appalti in Sicilia". "Con l'intervento del commissario dello Stato, una brutta legge viene privata di uno dei pochi elementi positivi che aveva: l'esclusione cioé della manodopera dal ribasso. Ci auguriamo che il governo regionale colga adesso l'occasione per modificare la norma trovando il modo però di mantenere gli elementi qualificanti contro il lavoro nero e per la sicurezza". Lo dicono Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana, e Franco Tarantino, segretario della Fillea, commentando la bocciatura delle legge sugli appalti. Cgil e Fillea "contestano il sistema del massimo ribasso" che considerano un "vero passo indietro e un grimaldello per le infiltrazioni criminali. Cosa ben diversa - sottolineano i sindacati - è il meccanismo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, col quale si punta al miglior rapporto qualità-prezzo escludendo gli eccessivi ribassi operati a scapito della qualità". "Ma anche con questo sistema - concludono Maggio e Tarantino - l'applicazione dei contratti di lavoro e l'osservanza delle norme sulla sicurezza devono essere garantiti, in una regione nella quale la strada da fare contro il lavoro nero è ancora tanta". "Il governo regionale apra subito il confronto con le parti sociali per rivedere la legge sugli appalti, anche alla luce dell'impugnativa del commissario dello Stato". Lo ha detto il segretario regionale del Partito Democratico Giuseppe Lupo, che ha partecipato questa mattina all'incontro organizzato dalla Cisl a palazzo dei Normanni, concluso dal segretario generale Raffaele Bonanni. "Serve una legge - conclude Lupo - che assicuri legalità e trasparenza evitando sistemi di aggiudicazione che rischiano di avvantaggiare la mafia e di far crescere il lavoro nero". Il parlamentare del Pdl all'Ars, Salvino Caputo, ha scritto al presidente dell'Assemblea Francesco Cascio per chiedere "di non inserire al voto del parlamento il testo di legge sugli appalti nelle parti non impugnate dal Commissario dello Stato, ma di rinviare il testo all'esame della commissione legislativa Ambiente e Territorio". "Si tratta - ha detto - di una normativa importante per l'economia siciliana e per il settore legato al comparto dell'edilizia che necessita di un vaglio più rigoroso in commissione poiché il testo attuale, oltre al pericolo di infiltrazioni mafiose, non tiene conto delle esigenze espresse dagli edili siciliani. Per questo ho chiesto al presidente Cascio di rinviare il testo in commissione". "Invito la Cgil - ha concluso Caputo - a formulare le sue critiche al Pd che ha votato la legge a differenza del Pdl che invece si è rifiutata". "Per accorgersi che la legge sugli appalti era un insieme di norme retrò e deleterie, che era una legge che avrebbe permesso un nuovo boom del lavoro nero, il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, ha dovuto aspettare l'impugnativa!" Lo dice il presidente della commissione Territorio e Ambiente, Fabio Mancuso, ricordando l'opposizione ferma sua e del Pdl. "Quella che ora l'onorevole Lupo attacca mediaticamente - riprende Mancuso - è una legge che in Sala d'Ercole è passata soltanto per il voto favorevole e decisivo del suo gruppo parlamentare: il Pd. Quindi con la sua stessa approvazione".
"Insomma - conclude Mancuso - stavolta, le lacrime del coccodrillo è un ...Lupo a piangerle!".
“Sulla legge sugli appalti si fa sciacallaggio politico e demagogia pura, anche dopo che l’impugnativa del Commissario dello Stato ha dimostrato che la Sicilia non può fare altro che applicare senza alcuna variazione una legge nazionale che non ha scritto nessuno di noi”. Lo dice Roberto De Benedictis, vicepresidente del gruppo PD all’Ars. “Una legge che non ci piace – aggiunge - ma che è applicata in tutta Italia e la Corte Costituzionale impone anche in Sicilia. Il PD ha tentato dei correttivi, ma anche quelli sono stati cassati dal Commissario. Chi la spara grossa oggi – conclude - dovrebbe dire cos’altro ha proposto prima, e cosa propone adesso”.

(Legge sugli appalti, il commissario di Stato impugna articoli. Polemica Pd-Pdl. E i sindacati sono sul piede di guerra – 22/7/2010 – Sicilia Informazione)

L’Ordine dei Giornalisti interviene…..

Aldilà degli approfondimenti e delle ragioni, finalmente un Ordine che difende i suoi iscritti, nei riguardi di una pubblica amministrazione autoreferenziata, che calpesta regole e professionalità, arrivando anche a normare, se è il caso, come se fosse l’Assemblea Regionale o il Parlamento Nazionale.

“Saranno cinque Lsu del Comune di Palermo a fare da ufficio stampa dell'amministrazione. Lo stabilisce la delibera comunale 145 approvata lo scorso 19 luglio, anche se il bando non è stato ancora pubblicato. Si apre così un nuovo capitolo su una vicenda che era iniziata un paio d'anni fa. Nel 2008 i giornalisti dell'ufficio stampa del Comune non avevano visto rinnovati i loro contratti perché l'amministrazione, in ottemperanza alle nuove leggi, avrebbe bandito un concorso pubblico per coprire nove posti. La selezione è avvenuta a fine 2008 ma, dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria, il concorso è stato prima bloccato e poi annullato a dicembre 2009 perché prevedeva dei contratti da redattore con oltre 30 mesi di anzianità. L'amministrazione è rimasta così finora senza ufficio stampa. "Adesso gli Lsu - dice Roberto Ginex, segretario provinciale dell'Assostampa ed ex componente dell'ufficio stampa del Comune, che dovranno comunque avere il tesserino di giornalisti da almeno tre anni, potranno coprire quei posti senza che sia fatto un concorso pubblico a cui possano partecipare tutti i colleghi". Ai cinque Lsu andrà un part-time, inquadrato con contratto nazionale degli Enti locali, in categoria C1. "E' sconcertante - prosegue Ginex - che il Comune, dopo aver azzerato l'ufficio stampa e avere annullato il concorso, oggi proceda a una selezione nel bacino degli Lsu. Sulla questione del concorso c'é già un fascicolo aperto in Procura. Anche su questa vicenda faremo una denuncia". "La delibera della giunta comunale e l'annunciata selezione all'interno del bacino ex Lsu per l'ufficio stampa del comune di Palermo costituisce l'ennesimo episodio della vergognosa condotta del sindaco Cammarata verso il mondo dell'informazione". Lo sostiene il consigliere comunale del Pd, Ninni Terminelli. "Infatti, invece, di riattivare la procedura concorsuale revocata ai danni di 13 giornalisti vincitori di un regolare concorso pubblico - prosegue - si procede con un atto tanto grave quanto ridicolo. Cammarata si dimetta e la smetta di calpestare i diritti dei cittadini palermitani. Martedì presenterò un'interrogazione e una mozione affinché si revochi immediatamente la delibera, con la stessa prontezza con la quale l'amministrazione ha revocato il concorso che ha mortificato le speranze di un posto di lavoro di 13 giornalisti". "Un concorso-farsa. Non può essere definito altrimenti il bando emanato dal Comune di Palermo per coprire con lavoratori socialmente utili cinque posti di redattore dell'Ufficio stampa". Lo dice Alberto Cicero, segretario regionale Assostampa. "Dopo i tanti voltafaccia di amministratori e dirigenti già registrati nei mesi scorsi, i 'depistaggi' e gli impegni non rispettati - aggiunge - adesso dobbiamo rilevare un altro tentativo di eludere la strada maestra per ripristinare un ufficio essenziale per qualsiasi pubblica amministrazione tranne che per il Comune della quinta città d'Italia, dove già da un anno e mezzo l'ufficio stampa non esiste più". "Dopo l'annullamento del concorso pubblico, al quale avevano partecipato sia i nove colleghi che da circa dieci anni reggevano l'ufficio (e per i quali il Comune avendo concordato un condono con l'Ente previdenziale aveva riconosciuto il vincolo di dipendenza), sia decine di altri giornalisti - prosegue - ci voleva un altro escamotage per fare lavorare alcuni piuttosto che altri. E per giunta persone, ancorché col tesserino di giornalista pubblicista, che, ovviamente, in qualità di lavoratori Lsu hanno svolto per il Comune tutt'altra mansione". Il sindacato siciliano dei giornalisti annuncia che "porrà in essere ogni tipo di azione per fare rispettare i diritti dei giornalisti che dovevano già lo scorso anno essere stabilizzati e degli altri colleghi vincitori del primo concorso".

(Cinque Lsu all'ufficio stampa del comune di Palermo – 23/7/2010 – Siciliainformazioni)

lunedì 19 luglio 2010

Impianti, il mistero dell'agibilità

“Non sono idonei per lo sport, ma possono ospitare concerti con oltre 20mila spettatori - Prende il via la stagione dei grandi eventi musicali o teatrali, svolti all'aperto ed agli sportivi rimane un cruccio: «Come può un impianto sportivo dichiarato inagibile, diventare improvvisamente idoneo ad ospitare anche 20.000 spettatori?». Lo abbiamo chiesto ad un esperto dell'impiantistica sportiva e dell'allestimento di eventi, l'ingegnere Renzo Botindari, consigliere dell'Ordine, per circa un biennio alla cura dell'impiantistica comunale e che vanta una esperienza ventennale, avendo collaborato alla realizzazioni di eventi quali Italia-Usa di Coppa Davis, Coppa degli Assi ed Internazionali di tennis di Sicilia. «Si è fatta sempre grande confusione - dice Botindari - anche tra gli operatori del settore. Un impianto, come qualunque fabbricato, deve essere dotato di una agibilità, che altro non è, una volta acquisiti i collaudi tecnici ed amministrativi, che un mero riscontro di tutte le certificazioni in dotazione all'immobile, necessarie dichiararlo agibile per gli scopi per il quale è stato costruito».
Perchè si afferma che tutti gli impianti sportivi comunali non sono dotati di agibilità?
«Anche qui si è ingenerato un falso problema. Si è vissuto nell'equivoco che un impianto, essendo costruito dal Comune per fruibilità pubblica, non dovesse necessitare di questo atto, vista la
committenza interna, in quanto la redazione dei collaudi finali dell'opera conteneva le informazioni necessarie allo scopo».
E quindi, il concetto di agibilità è sempre sulla cresta dell'onda.
«Certamente, soprattutto quando l'impianto serve per una manifestazione non sportiva. In questo caso è la Commissione provinciale di vigilanza sui pubblici spettacoli che rilascia a seguito
dell'esame dell'istanza, l'agibilità tenendo conto di quanto previsto dal TULS. Quindi, la commissione, dopo esaminato il progetto, i lavori e gli adempimenti, si esprime per tutte quelle strutture che possono contenere eventi con pubblico. Spesso, anche qui si equivoca, volendo adattare a teatro ciò che nasce per altri scopi, ed allora l'allestimento tecnico e la verifica degli adempimenti di base, diventano oggetto di attenzione della Commissione che esprimerà per quella manifestazione e per quella specifica data, l'autorizzazione a svolgere il pubblico spettacolo determinando la massima capienza consentita, sempre che le disposizioni necessarie vengano attuate, e spesso ciò avviene grazie all'intervento diretto dei privati».
(da LA SICILIA – DEL 18LUG2010 – di Fabio Cocchiara)

lunedì 5 luglio 2010

Comunicato Stampa

CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI
COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOLOGI
ORDINE NAZIONALE DEI TECNOLOGI ALIMENTARI

COMUNICATO STAMPA
Le sottoscritte professioni tecniche hanno preso atto, con grande stupore, del “Testo unificato” della riforma delle professioni depositato il 18 maggio scorso dalla Relatrice On. Maria Grazia Siliquini. Il Testo unificato che avrebbe dovuto, fra l’altro, riassumere le riflessioni condivise e le analisi presentate al Parlamento nel corso di 11 mesi di audizioni, contiene proposte, alcune anche di dettaglio (improprie in una legge di principi), che non sono condivise dalla maggior parte degli attori del sistema professionale ed in particolare dalle professioni tecniche.
Fra le altre, gli scriventi Ordini e Collegi ritengono inaccettabile: il costante richiamo a ruoli associativi degli Ordini, che in realtà sono Enti pubblici non economici con funzioni di garanzia dei Registri pubblici per l’esercizio dell’attività professionale l’intervento di dettaglio nella autonomia organizzativa degli Ordini professionali nazionali e la confusione nell’attribuzione ai Consigli nazionali di attività tipiche dei Consigli territoriali; l’introduzione di tariffe prive di qualunque effetto cogente; la spogliazione di funzioni istituzionali qualificanti dei Consigli nazionali e la loro riattribuzione ad un nuovo organismo, denominato “Consiglio Nazionale delle Professioni”;
l’arretramento nella definizione delle modalità di gestione di rapporti convenzionali fra le Università e gli Ordini professionali, peraltro ledendo l’autonomia legislativamente garantita alle
la più volte ribadita equipollenza di indefiniti percorsi di “formazione professionale” a titoli di
studio di livello universitario; l’accorpamento degli Ordini e Collegi professionali da eseguirsi con modalità assembleari di tipo congressuale, in luogo di seguire stringenti percorsi legislativo-istituzionali; la postergazione nell’individuazione dei titoli di accesso ai nuovi Ordini solo dopo l’avvenuto accorpamento di “alcune” categorie professionali, talché una siffatta disposizione produce l’effetto di subordinare l’intera riforma al soddisfacimento di specifici interessi particolari, in contrasto con quelli generali; il divieto di segmentare, all’interno del medesimo Albo, competenze e titoli professionali secondo i diversi percorsi formativi di accesso, anche di diverso livello nonché di istituire la soppressione automatica delle attuali Sezioni B degli Ordini che le detengono, senza acquisire i preventivi pareri vincolanti degli Ordini presso i quali dette Sezioni sono istituite; più in generale in “Testo unificato” pare confuso, in alcune parti contradditorio, senza alcun richiamo al principio della sussidiarietà, con norme in più punti arretrate rispetto alle attuali, ma soprattutto non capace di indicare i principi generali fondanti un moderno sistema professionale, in grado di tutelare gli interessi della collettività ed insieme dare valore e forza ai 2.000.000 di professionisti, per la metà giovani, iscritti negli Albi professionali. Nel riaffermare che il discrimine per l’accesso ad una professione intellettuale è il superamento di un percorso di studi universitario od equivalente e di un esame di Stato abilitante ex-art. 33 Costituzione, così come anche recentemente affermato dal Ministro della Giustizia, i sottoscritti Ordini e Collegi professionali esprimono vivissime preoccupazione per il possibile conflitto che sembra fin d’ora determinarsi fra le linee guida della riforma parlamentare e di quella governativa, auspicando che il Governo sappia ricomporre questa frattura nel senso richiesto dagli attori del sistema professionale, nell’interesse delle giovani generazioni e del Paese. Comunque, le professioni firmatarie che hanno preso impegno il 15 aprile con il ministro Alfano presso il ministero della Giustizia, stanno lavorando secondo quanto concordato in tale sede.

Convegno 7 luglio 2010 - La sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro

Il 7 luglio 2010, presso Palazzo Forcella De Seta, alle ore 15.00, l'Ordine degli Ingegneri di Palermo con ANIS e INAIL organizza un Convegno dal titolo "La Sicurezza e la Salute nei Luoghi di Lavoro - obiettivi e ostacoli nella applicazione dl testo unico".
La partecipazione al convegno è gratuita e, ai sensi dell'Accordo Stato-Regioni del gennaio 2006, attribuisce agli ingegneri crediti formativi pari a 4 ore per RSPP e ASPP di cui all'art. 3, comma 6 D. Lgs. 81/08 per tutti i macro settore ATECO.

lunedì 7 giugno 2010

Il presidente degli ingegneri siciliani: “Gli Ordini scelgano la chiarezza”

“Gli ordini professionali scelgano la linea della chiarezza”. Alla vigilia della discussione sul ricorso di Michele Aiello, il “re delle cliniche” siciliane condannato in appello a 15 anni e 6 mesi nell’ambito del processo “Talpe alla Dda”, contro la radiazione decisa dall’Ordine palermitano, il presidente della Consulta regionale degli Ingegneri Gaetano Fede traccia la strada per i procedimenti disciplinari nell’Isola, ai quali è dedicato un servizio di Accursio Sabella sul numero di “S” attualmente in edicola: “Su questi temi – dice Fede – è bene intervenire sempre. Subito dopo la vicenda Conticello, per esempio, ritenemmo opportuno convocare una seduta del consiglio della Consulta alla Focacceria San Francesco. Senza toni eclatanti, ma per manifestare la nostra vicinanza. Il problema delle ‘amicizie pericolose’ ci coinvolge come cittadini ancor prima che come ingegneri”.
Sul merito del procedimento, che vedrà domani l’ultimo atto interno all’ordinamento professionale (contro la decisione potrà essere presentato ricorso appellandosi alle Sezioni unite della Cassazione), Fede preferisce non pronunciarsi. Ma un paio di paletti, quelli sì, è disposto a metterli: “Non conosco gli atti – afferma – ma da quel che è emerso l’Ordine di Palermo ha analizzato con cura gli elementi, compresi quelli emersi durante la convocazione di Aiello. Mi aspetto che l’Ordine nazionale faccia un’analisi altrettanto attenta degli atti, non applicandosi a eventuali vizi di forma come è successo in passato in casi diversi da questo”. Del resto, per Fede, “la norma che regolamenta le sanzioni disciplinari è vecchiotta e andrebbe aggiornata, magari con la possibilità per gli ordini di condurre indagini più approfondite”.

Ma domani si gioca una partita importante. Caricata simbolicamente già da una scelta: il Consiglio nazionale dell’Ordine, per ascoltare la difesa del patron di Villa Santa Teresa, si è autoconvocato in via Arenula, presso la “casa madre”, la sede del ministero della Giustizia, e non in via IV Novembre, dove ha sede il Consiglio. Quella di Aiello, del resto, è la prima radiazione decisa dagli ingegneri in Sicilia: un provvedimento – come ricorda Alessandro Calì, oggi tesoriere della Consulta regionale e al momento della radiazione presidente dell’Ordine palermitano – “che comporta la morte professionale. La radiazione dall’Ordine non è come l’espulsione da Confindustria: l’imprenditore allontanato dalla sua associazione può continuare a lavorare, l’ingegnere cacciato dall’Ordine no”. Calì, ovviamente, difende la decisione presa durante la sua presidenza: “È ora che gli ordini facciano pulizia al loro interno – spiega –. È giunto il momento di non delegare più alle forze dell’ordine, alla magistratura o ad Addiopizzo la lotta alla mafia. La decisione di domani è storica perché è uno spartiacque: gli Ordini possono valutare la condotta del professionista al di là del procedimento penale? Io credo di sì”.
(di Claudio Reale - www.livesicilia.it/ - giovedì 6 maggio 2010 - 13:29)

venerdì 29 gennaio 2010

E fin quando son barzellette......!!

feluca nera Un ingegnere si presenta sul posto di lavoro. E' il suo primo giorno. Il principale gli mette una scopa in mano e gli dice:
- Ecco, questa e' una scopa, come prima cosa potresti dare una spazzata all'ufficio.
- Una scopa?! Ma guardi che io sono un ingegnere!
- Hai ragione, scusa, vieni di là che ti faccio vedere come funziona.

giovedì 28 gennaio 2010

Inizia a lavorare la Commissione Formazione

foto 070bis Nella precedente seduta del Consiglio si è deciso di affiancare alla Pres. Proietto, un Vice Pres. nella figura di Dario Tomasini il ns. Consigliere Jr. . Il sottoscritto insieme al collega Vincenzo Di Dio, parteciperanno quali componenti ai lavori della commissione. In questa prima seduta della commissione, sostanzialmente rinnovata in considerazione del bando pubblicato sul sito dell'Ordine, si è provveduto ad organizzare gli aspetti procedurali, dividendo i lavori.

lunedì 25 gennaio 2010

Seduta del 25 Gennaio 2010

Qualunque gruppo ha la necessità di fermarsi nello spogliatoio prima o dopo una partita, per guardarsi negli occhi e fare il punto della situazione agendo anche in maniera critica nei confronti delle proprie prestazioni. Un gruppo lo si crea lavorandoci sopra strada facendo, specialmente se la squadra è rinnovata per più di un terzo. Si auspica quindi un grosso lavoro del Presidente, al quale unanimemente è stata confermata la fiducia e la indiscussa stima da parte di tutti i consiglieri presenti, affinchè nella suddivisione dei compiti si possa motivare il gruppo, dividendo così il sostanzioso carico di lavoro che aspetta il Consiglio nel rispetto del programma elettorale.

domenica 24 gennaio 2010

Il Consiglio Convocato in Seduta Doppia..

Lunedì 25 Gennaio alle ore 16.00 e Martedì alle ore 16.30, si riunirà il consiglio con all'ordine del giorno, tra i tanti temi e successivamente alla prassi dell'approvazione del verbale della seduta precedente, delle iscrizioni, cancellazioni e trasferimenti una importante discussione sull'attività del Consiglio, consistente in una verifica e su proposte operative. Non dimentichiamo che il Consiglio non appena eletto, ha avuto cura di garantire la continuità istituzionale ed i servizi essenziali, ma che oggettivamente si pone davanti alle aspettative degli iscritti anche nel rispetto del programma sul quale si è ottenuto uno straordinario successo elettorale. Periodiche fermate per discutere e tarare lo strumento in funzione degli obiettivi e sempre un positivo sintomo di democrazia!

martedì 19 gennaio 2010

Genio Civile ed Art.21

Novità salienti sono state varate, per dirimere gli ultimi dubbi sulla tematica ed a breve verranno ufficializzate.

Qui c’è la parcella, cosa serve ancora?

L’Ordine di Palermo, ha deciso di vigilare per capire quali sono le cause di richieste di certificazioni oltre ogni limite di legge, spesso richieste ai liberi professionisti, in occasione del pagamento delle parcelle professionali. Per quanto sopra è stato dato mandato ad uno dei Consiglieri, di studiare e relazionare sulla problematica, prima di prendere i dovuti provvedimenti.

Una Commissione Mista (2)

Proprio alla luce di quanto detto, sulla necessità di offrire risposte anche ad i colleghi, professionisti dipendenti, il Presidente Barone, informato dei miei contatti con i colleghi Professionisti dipendenti architetti e Consiglieri dell’Ordine degli Architetti, mi ha dato personalmente il benestare per iniziare a costruire la “bella” iniziativa, accennatavi della commissione mista per la salvaguardia, il rispetto e la professionalità dei nostri iscritti, all’interno delle amministrazione pubbliche e private, il tutto nel rispetto della principale funzione di un Ordine, tutelare “la professione dell’ingegnere” e ovviamente, ognuno per proprio conto, degli architetti e delle altre professionalità.

lunedì 18 gennaio 2010

Seduta del 18 Gennaio 2010

Cari Colleghi, riprendiamo l’anno da dove lo avevamo lasciato. Una notizia lieta è stata quella di rivedere tra noi Giovanni Margiotta, seppur convalescente, dopo il bruttissimo incidente che lo aveva visto protagonista.

Si è parlato di bilancio, e purtroppo anche nel nostro piccolo, si è dovuto procedere a significativi ridimensionamenti, in funzione della necessità di trasformazione di quei criteri che ad oggi hanno governato gli Ordini. Venuto meno, da un quinquennio il primato della Tassa sulle vidimazione delle parcelle, rispetto alla tassa di iscrizione all’Ordine, causa gli effetti della legge Bersani, ma soprattutto a causa di una vistosa diminuzione degli incarichi, bisognerà pensare ad un ammodernamento anche nella gestione della nostra istituzione. Ci si è presi, ad oggi e fino a quando sarà possibile, l’impegno di non aumentare la tassa di iscrizione, cercando soluzioni alternative. Completato ormai il rinnovo della dotazione informatica dei nostri locali a breve sarà d’obbligo migliorare i servizi in rete anche attraverso un primo “step” legato ad un maquillage del nostro sito. Bisognerà rivedere l’organizzazione delle Commissioni Parcelle, che da sempre hanno rappresentato una interfaccia privilegiata per gli iscritti, bisognerà continuare a percorrere la strada iniziata per la formazione professionale offerta ai colleghi, ma soprattutto si è già al lavoro per la strutturazione della “Fondazione”, ormai indispensabile per un ammodernamento del nostro Ordine, al passo con gli altri Ordini, la quale non soltanto garantirà una speranza di futuro, ma permetterà in se tutta una serie di servizi moderni, volti a motivare una partecipazione diretta degli iscritti nella quotidiana attività della nostra istituzione.

venerdì 8 gennaio 2010

Una Commissione Mista

E' allo studio e sarà frutto di un incontro informale, nei prossimi giorni, grazie ad una iniziativa del sottoscritto, una commissione mista Ingegneri ed Architetti degli Ordini Professionali di Palermo, che affronti la condizione attuale dei Professionisti Dipendenti Ingegneri ed Architetti, all'interno della Pubblica Amministrazione locale, verificando le condizioni di utilizzo di tali figure professionali, le problematiche comuni, eventuali situazioni di disagio.