domenica 19 giugno 2016

"BENVENUTI AL 61° CONGRESSO NAZIONALE INGEGNERI A PALERMO"



Saluto personalizzato del Presidente della Consulta degli Ordini Ingegneri di Sicilia, l'amico Ing. Giuseppe Margiotta uomo di scienze e di cultura che ha voluto dare un segno dell'accoglienza e della sicilianitudine ai nostri colleghi provenienti da tutta Italia. Ho assistito al suo intervento al Teatro Massimo e devo dire mi ha riempito d'orgoglio e per questo mi permetto di riportare quanto da lui pubblicato ne sito istituzionale.

"Se dipendesse da me inizierei il Congresso Nazionale con l'intermezzo della "Cavalleria Rusticana" di Mascagni, resa immortale da tanti film e dunque giusto contrappasso alla Traviata con cui il presidente Ceola ci ha magnificamente accolti a Venezia l'anno scorso.

Senza fare torto al nostro conterraneo Vincenzo Bellini, la Cavalleria Rusticana è forse l'opera più "siciliana" del panorama operistico, basata com'è sulla omonima novella di Giovanni Verga, e in maniera più leale e romantica di quanto la storia e la cronaca hanno ormai sancito in maniera in delebile, aggiunge il rosso scarlatto e sanguigno quale quinto elemento a questa isola, dove i quattro elementi tradizionali sono sempre in movimento, dalla terra all'acqua, dal fuoco, all'aria. Elementi che, spesso mischiandosi, rendono unica e "terribile" questa terra. Lascio a ciascuno di voi le immagini dell'Etna (il fuoco e la terra in eterno reciproco moto), dell'aria arroventata e del fuoco di questi giorni, delle acque del Mediterraneo anche metaforicamente in drammatico perenne movimento.

La Sicilia non è solo la più grande isola del Mediterraneo ma è al tempo stesso "nazione": grande quasi quanto il Belgio, è ben più estesa di Israele, di cui ha quasi gli stessi abitanti e certo una sorte simile quanto a diaspora, sparpagliati come siamo in tutti gli angoli della terra.

Quello che altrove è Consiglio Regionale, da noi è il più antico parlamento con poteri deliberativi al mondo, privilegio spesso reso dannoso da una malcelata eredità bizantina, guidato da uno statuto regionale che ha preceduto la nostra stessa Costituzione e persino il referendum istituzionale della Repubblica, rendendoci dunque "speciali" e vagamente indipendentisti.

I quattro elementi amplificano anche le contraddizioni di questa terra, pronta da oltre un secolo ad attraccare sul "continente" con un'opera di ingegneria che è al tempo stesso una sfida ardita e una maledizione incomprensibile; come lo sono le non-scelte nel campo dei rifiuti (e anche lì siamo pronti da anni), o nel campo delle strade, dove la nostra saggezza ed esperienza di ingegneri è stata spesso e da ultimo mortificata dalla supponenza altrui.

La Sicilia è stata spesso laboratorio di esperimenti (oltre che politici) industriali e imprenditoriali di grande impatto fisico e sociale ma di dubbio esito ambientale e strutturale.

Ma dove la nostra razionalità grida vendetta e ne facciamo ennesimo appello da questo scanno, è che, anche dopo il terremoto dell'Emilia e i micro sismi che continuano a ripetersi proprio in quelle zone, all'incrocio delle tre valli, teatro di tre fra i più grandi disastrosi eventi sismici di tutti i tempi (Val di Noto 1693, Messina 1908 e Belice 1968) vi sia ancora un fazzoletto di terra fra le province di Enna e Caltanissetta considerata a bassa sismicità!

A consolarci e guidarci nella comprensione di questa eterna esperienza labirintica c'è la più folta schiera di scrittori del Novecento italiano che si possa vantare: da Pirandello a Brancati, da Tomasi di Lampedusa a Vittorini, da Bufalino a Consolo, da Sciascia a Dacia Maraini, fino al vero e proprio fenomeno Camilleri e tanti altri cd "minori", tali spesso solo per ventura o accidente.

La Sicilia è tutto questo e altro ancora: è storia, è bellezza, per gli stranieri è spesso, e solo in parte a torto, la quintessenza dell'Italia stessa. Ed è in terra di Sicilia, dunque, che accolgo gli Ingegneri d'Italia, onorato di rappresentare la Consulta Regionale che dal 1971 raccoglie formalmente i nove Ordini isolani, che anch'essi vi accolgono con un benvenuto ed l'augurio di un buon lavoro.

Giuseppe Maria Margiotta" (http://www.consultaingegnerisicilia.it/editoriale.php?id=1299)