Adesso ci prendiamo una pausa e a
Settembre riprendiamo con i grandi temi per la difesa della professione.
Abbiamo anticipato il Congresso a Giugno per una serie di motivi, alcuni palesi
e noti a tutti. Rientrati dalle ferie inizierà di fatto una lunga stagione
elettorale, partendo dal rinnovo del CNI per giungere alla prossima estate al
rinnovo dei consigli provinciali (e non dobbiamo dimenticare gli appuntamenti
elettorali politici locali e referendari).
Dubito che questa stagione sarà
"serena" o direi meglio "semplice", visto la concomitanza
di circostanze rare tra le quali la volontà dichiarata di mettere mano
internamente alla riforma territoriale degli Ordini (prima che ci pensi qualche
altro e come al solito faccia danno) riducendo i consigli attraverso
accorpamenti, da più di cento a soli venti. Tale evento non sarà di certo
indolore.
La seconda circostanza sulla quale
riflettere è data dalla scadenza dei tre mandati consecutivi, da quando questi
sono stati normati, che porterà storici presidenti (e consiglieri) locali a
dover dopo decenni lasciare il passo nei consigli. Molti di costoro essendo
state figure importanti non solo territorialmente ambiranno a ricoprire altri
ruoli, tra fondazioni, centri studi, comitati e perchè no anche lo scranno nel
CNI. Oggi il Consiglio Nazionale è diventato una meta ambita a differenza del
passato e per ovvie ragioni.
A Palermo questo passaggio storico è di
fatto già avvenuto e si è sviluppato nella ricerca affrontata più volte
(addirittura quattro in tre mandati), di un presidente nuova guida e se non
cambieranno le regole, volenti o nolenti, addirittura l'elettorato dovrà
esprimersi nell'elezione di un nuovo consiglio che dovrà scegliere un quinto
presidente.
Mi direte, cosa c'entra ciò con la
professione? Sono gli “esseri umani ingegneri” che costituiscono l'ordine e l'ambizione è da sempre una
"debolezza" del genere umano e non si sopisce con l'età, ma state
tranquilli, non avremo almeno per la prossima tornata un vero e proprio
conflitto generazionale. Si è discusso che una “velata ambizione” potesse
essere anche quella di intestarsi l'organizzazione di un congresso nazionale,
se così fosse in ciò non può che esserci da parte mia un personale augurio di
riuscita, anche se la recente storia in questo caso è piena di ambizioni
tradite e ambizioni ripagate, è la "trinacria" è difficile da
compattare. Si fanno molti nomi da tempo, filtrano indiscrezioni, ma le volate
lunghe, ci insegna il ciclismo, se non sei Fausto Coppi difficilmente si
realizzano e personalmente non vedo nessun "uomo in fuga nella nebbia con
la maglia bianco-celeste",
Quindi suppongo che non sarà un anno molto
fertile di risultati per la professione se i propri colonnelli saranno
impegnati a preparare la "guerra" interna. .......
Una cosa è certa, a differenza di quanto si
sia pensato o abbia dato modo d’intendere, io sarò in campo!